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L'amore si riceve e si dà

Pubblicato da Liliana Eloini in predicazioni domenicali · 12/4/2015 15:37:40

Giovanni 15:9 Come il Padre ha amato me, così io ho amato voi; dimorate nel mio amore. 10 Se osservate i miei comandamenti , dimorerete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore. 11 Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia piena. 12 Questo è il mio comandamento: che ci amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi. 13 Nessuno ha amore più grande di questo: dare la propria vita per i suoi amici. 14 Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando. 15 Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa ciò che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udito dal Padre mio. 16 Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi; e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto, e il vostro frutto sia duraturo, affinché qualunque cosa chiediate al Padre nel mio nome, egli ve la dia. 17 Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri. 18 Se il mondo vi odia, sappiate che ha odiato me prima di voi. 19 Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; ma poiché non siete del mondo, ma io vi ho scelto dal mondo, ma io vi ho scelto dal mondo, perciò il mondo vi odia.

Gesù ci dice di dimorare nel suo amore e di osservare i suoi comandamenti e DIO Padre vuole che portiamo molto frutto senza doverci sforzare, così come accade per le piante. Il portare frutto, porta gioia nei nostri cuori, se osserviamo i comandamenti dell’Eterno e non li consideriamo una imposizione ma un invito da parte del Signore. Questo ci porterà ad amare, perdonare, essere misericordiosi ed a pregare, senza sforzo. DIO ci ama e vuole trasmetterci il suo amore, affinché possiamo ricevere tutte le benedizioni che ci ha preparato ma anche non cadere nelle trappole che il diavolo ci tende ogni giorno per farci allontanare dal Signore.
L’osservanza dei comandamenti di DIO è la garanzia di rimanere nella sua dimora, paragonabile al binario del treno che lo fa restare ancorato e non lo fa deragliare, cioè fuoriuscire.
Comprendere il sacrificio di Gesù sulla croce equivale a comprendere l’immenso amore che DIO ha per tutti gli uomini che ha creato e quale grande amore ha Cristo per noi, per aver accettato di caricare su di sé tutti i nostri peccati e le nostre malattie, affinché ne fossimo liberati. Tutto questo se lo accettiamo, ammorbidendo il nostro cuore indurito con l’aiuto di Gesù, ci permette di tornare alla casa del Padre che ci aspetta a braccia aperte per liberarci dalla povertà, dalla malattia, dalla disperazione. DIO ci ha chiamati a credere ed a dimorare nel suo amore perché vuole condividere le sue ricchezze con noi. Questo richiede una arresa totale, un completo stravolgimento del nostro modo di affrontare la vita: lasciare a DIO il pieno controllo permettendogli subordinando il nostro modo di agire a quella che è la sua volontà e non la nostra. Se agiremo sempre di nostra iniziativa, falliremo e provocheremo danno a noi stessi ed agli altri.
Noi non possiamo dare niente a DIO se non la nostra lode, attraverso la quale entriamo in comunione con Lui e riceviamo il suo amore agape che non chiede, ma dà.  Fortifichiamoci in Cristo Gesù e saremo più che vincitori in ogni situazione. Ma manteniamoci puri e santi, senza cadere nella maldicenza, perdonando le offese e non ricambiandole con la vendetta, magari mettendo in cattiva luce la persona che ci ha offeso. Questo equivale a non osservare i comandamenti che il Signore ci ha dato, equivale ad uccidere, rubare, commettere adulterio, etc.
1 Corinzi 6:7 E’ certamente già un male che abbiate tra di voi delle cause gli uni contro gli altri. Perché non subite piuttosto un torto? Perché non vi lasciate piuttosto defraudare? 8 Voi invece fate torto e defraudate, e questo nei confronti dei fratelli.
Matteo 5:39 Ma io vi dico:non resistere al malvagio; anzi, se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l’altra, 40 e se uno vuol farti causa e toglierti la tunica, lasciagli anche il mantello.
Luca 6:29 Se qualcuno ti percuote su una guancia, porgigli anche l’altra; e a chi ti toglie il mantello, non impedire di prenderti anche la tunica.
Qui Gesù usa un linguaggio difficilmente comprensibile per chi sta ai margini della fede e non parla il linguaggio dell’amore. Chi ha fede in DIO crede che Egli può ogni cosa, quindi anche provvedere alla nostra difesa ed alla nostra vendetta, che non sarà carnale ma sarà una vendetta basata sull’amore, in grado di riconciliarci con i nostri nemici, facendoli diventare i nostri migliori amici.
Quindi fidiamoci di DIO e lasciamo a Lui il pieno controllo della nostra vita; diventiamo come dei piccoli fanciulli e lasciamo che sia l’Eterno a prendersi cura di noi.
Dimorando alla presenza di DIO, osservando i suoi comandamenti, non saremo sviati dalla giusta via che è quella della grazia di DIO che ci provvede tutto quello di cui abbiamo bisogno per nutrirci sia spiritualmente che naturalmente.
Schematicamente possiamo riassumere la carriera di un cristiano in tre fasi:
Credente;
Discepolo;
Amico del Padre, di Gesù e dello Spirito Santo.
Dal suddetto schema, si evince che il livello più alto per un cristiano è quello di diventare amico di Gesù, inteso come l’unico di cui ci si possa fidare, essendo consapevoli che Lui non ci tradirà mai. Nella vita di ogni giorno subiamo spesso delle forti delusioni causateci dai cosiddetti amici, ma se siamo amici di Gesù, sarà Lui a farci discernere la vera natura di coloro che ci sono vicini aprendo i nostri occhi spirituali ed affiancandoci persone delle quali potremo fidarci, senza aver paura di essere giudicati. È importante coltivare relazioni di amicizia con persone timorate di DIO, perché l’uomo non è stato creato per essere isolato ma per relazionarsi con gli altri, in tutte le fasi della vita. Le relazioni basate sull’amore e sul rispetto reciproco che non porta alla maldicenza od alla condanna, sono quelle che trasformano i nostri cuori e permettono al risveglio spirituale di accadere e di far manifestare la potenza di DIO, cosicché, quando pregheremo, vedremo i cieli aperti.
A questo punto poniamoci alcune domande che ci faranno riflettere sulla nostra condizione:
Ma io a DIO lo considero amico?
DIO mi considera suo amico?
Io ho fatto qualcosa per avere amici?
Quanti amici ho?
Io di chi sono amico?
Se non ho amici, la colpa è solo degli altri?
Esaminiamoci e chiediamo a DIO di aiutarci per fare chiarezza a riguardo. Amen!!!