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Quale leone

Pubblicato da Liliana Eloini in predicazioni domenicali · 5/10/2014 16:46:05

Predicazione del Pastore Rosario Spadaro
1 Pietro 5:8
Siate sobri, vegliate, perché il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare.

Il messaggio di oggi, è stato incentrato sulla figura del leone di cui si parla nella Bibbia. Il pastore ci ha chiarito che il diavolo vuole atteggiarsi come un leone e vorrebbe farci paura, perseguitando tutte le persone ed in modo particolare, i cristiani; mentre Gesù è il vero leone che ha sconfitto il diavolo, sacrificandosi come agnello per la nostra Salvezza e risorgendo in veste di leone trionfante.
Nella Scrittura sopra citata, l’apostolo Pietro esorta tutti i cristiani a risvegliarsi dal torpore spirituale in cui si trovano, affinché comprendano che il diavolo si muove attorno come un leone ruggente perché è arrabbiato fortemente, dopo la resurrezione di Gesù, che ha trionfato sul regno delle tenebre.
Nel naturale, il leone ruggisce per suscitare paura e far capire alle sue prede che a breve, si troveranno stritolate tra le sue grinfie. Lo stesso accade nel mondo spirituale, quando il diavolo ci attacca ed in noi entra uno spirito di paura. Sta scritto che il diavolo cerca chi possa divorare perché non tutti si lasciano divorare. Chi cade nella sue grinfie sono coloro che sono più deboli spiritualmente perché si sono allontanati dal gregge, perché non si sentono apposto dinanzi a DIO, anche se magari continuano a frequentare la chiesa, ma non ascoltano ciò che DIO dice loro, perché pensano che non li riguardi. Oppure credono che DIO sia troppo arrabbiato con loro, al punto tale che non ne vuole sapere più di loro. Queste persone sono coloro che hanno dimenticato di aver conosciuto il DIO dell’ Amore perfetto, che usa misericordia per i suoi figli e vuole la salvezza di tutte le persone. Questo è il tempo della Grazia in cui DIO non agisce secondo la legge ma secondo la misericordia, che non ci giudica per come ci meriteremmo ma usa misericordia; proprio per questo ha mandato suo figlio in croce al posto nostro affinché, riconoscendolo come tale, ricevessimo la Salvezza.
Di questo se ne parla anche nell’ antico testamento, in:
Isaia 54:9 Per me questo sarà infatti come le acque di Noè; come giurai che le acque di Noè non avrebbero più coperto la terra, così giuro di non adirarmi più contro di te e di non minacciarti più.
Questo è il nuovo patto che DIO ha fatto con ognuno di noi. Egli vuole solo il meglio per noi, perché ci ama ed è compassionevole, e quando ci disciplina lo fa sempre con amore perché vuole evitarci di trovarci in situazioni spiacevoli e che ci farebbero soffrire. Quando dimentichiamo questo o non lo comprendiamo a fondo, il diavolo ne approfitta e ci afferra nelle sue grinfie riempiendoci di sensi di colpa e di accuse. Tutto questo, però, è già caduto sulle spalle di Gesù mentre era sulla croce, e con il suo sacrificio Cristo ci ha reso liberi.
Romani 5:9 Molto più dunque, essendo ora giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui.
E’ proprio per il sangue di Gesù che non saremo travolti dall’ira di DIO quando Gesù tornerà sulla terra per la seconda volta e rapirà la sua chiesa. Chi non accetterà il Signore Gesù nel suo cuore e non vorrà riconoscere la sua grazia, sarà sottoposto all’ira di DIO.
La grazia di DIO è riservata ai suoi figli che Egli tratta non come si meriterebbero. DIO ragiona da padre e vuole che tutti i suoi figli stiano bene, come ben ci insegna la parabola degli operai dell’ultima ora: DIO tratta i suoi figli tutti allo stesso modo, ecco perché sta scritto che gli ultimi saranno i primi. Stiamo quindi attenti a non uscire fuori dalla dottrina pensando di dover meritare la grazia di DIO. La grazia è favore immeritato. Perciò se il diavolo si avvicina a noi volendoci mettere dei sensi di colpa, dobbiamo reagire avendo la consapevolezza che DIO ci ama e che siamo la pupilla dei suoi occhi e dobbiamo usare l’autorità che Gesù ci ha dato per scacciare gli spiriti maligni ed anche i demoni che vorrebbero metterci paura. La protezione di DIO è nella nostra vita, perciò non dobbiamo temere nulla. L’unico per il quale dobbiamo avere timore, inteso come rispetto e riverenza, è DIO Padre. Credendo e dichiarando la Parola di DIO e che la sua grazia e su di noi, fortificheremo la nostra fede sempre di più, ogni giorno. E’ il vero pentimento che ci apre la porta a DIO e non le opere fatte come penitenza, come insegnano le varie religioni.
Attenzione: tutti possiamo essere vulnerabili quando subiamo un attacco da parte del diavolo, perché non siamo dei super spirituali ma esseri umani, ecco perché dobbiamo essere pronti, come sta scritto in:
Giacomo 4:7 Sottomettetevi dunque a DIO, resistete al diavolo ed egli fuggirà da voi.
Il pastore ci spiega in modo chiaro questa Scrittura, analizzando cosa ci vuole dire il testo e dandoci uno schema da seguire:
Sottomettersi cioè  credere alla Parola di DIO;
Pensare alla Parola di DIO;
Parlare  la Parola di DIO;
Agire      secondo la Parola di DIO, non basandosi sulle circostanze naturali.

Giacomo 4:5 Pensate che la Scrittura dica invano:<<Lo Spirito che abita in noi ci brama fino alla gelosia>>? 6 Ma egli dà una grazia ancor più grande; perciò dice:<<DIO resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili>>.
La grazia è data agli umili, ecco spiegato come essere sottomessi a DIO: essendo umili.
Giacomo 4:8 Avvicinatevi a DIO ed egli si avvicinerà a voi; pulite le vostre mani, o peccatori; e purificate i vostri cuori, o voi dal cuore doppio! 9 Affliggetevi, fate cordoglio e piangete; il vostro riso si cambi in duolo e la vostra gioia in tristezza. 10 Umiliatevi davanti al Signore, ed egli vi innalzerà. 11 Non parlate gli uni contro gli altri, fratelli; chi parla contro il proprio fratello e giudica il proprio fratello, parla contro la legge e giudica la legge; ora se giudichi la legge, tu non sei un esecutore della legge, ma un giudice. 12 C’è un solo Legislatore, che può salvare e mandare in perdizione; ma tu chi sei, che giudichi un altro?
Dopo aver letto questi versetti il pastore ci elenca dei punti da seguire e sui quali riflettere:
Appoggiarci sulla grazia abbondante, essendo grati a DIO per ciò che ha fatto per noi, dandoci la sua grazia e non basandosi sui nostri meriti. Molti di noi mormorano ma pochi manifestano la loro gratitudine a DIO. Ma se siamo grati a DIO, saremo anche preservati dal diavolo.
Non continuare a peccare, ma avere un cuore per DIO, abbandonando l’orgoglio e tutte le trappole della carnalità, dichiarando che l’Eterno ci ha dato la grazia anche per non peccare e per fare del bene, per lodarLo e per conferire grazia a coloro che ci stanno attorno e ci ascoltano.
Mutando la gioia in tristezza ed il riso in pianto, il che non significa che dobbiamo essere tristi ma che non dobbiamo ridere delle disgrazie altrui ma piangere insieme a loro, abbracciandoli e confortandoli. A questo proposito il pastore ci invita a riflettere sulla Scrittura di Luca 23:33 E quando giunsero al luogo, detto del Teschio, là crocifissero lui e i malfattori, l’ uno a destra e l’altro a sinistra. 34 E Gesù diceva:<<Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno >>. Poi, spartite le sue vesti, le tirarono a sorte.
 E’ istintivo per gli uomini ridere con coloro che cadono in disgrazia quando sono dominati    dalla carne, ma per coloro in cui regna lo Spirito Santo è naturale rilasciare perdono.
Non parlare male dei nostri fratelli, non coltivare risentimenti e rabbia, per non cadere nel giudizio di DIO, come abbiamo letto in Giacomo 4:11.
Il pastore termina il messaggio meditando su:
Apocalisse 5:1 Poi vidi nella mano destra di colui che sedeva sul trono un libro scritto di dentro e di fuori, sigillato con sette sigilli. 2 E vidi un angelo potente, che proclamava a gran voce:<<Chi è degno di aprire il libro e di sciogliere i suoi sigilli?>>. 3 Ma nessuno, né in cielo, né sulla terra, né sotto la terra, poteva aprire il libro, e neppure di guardarlo. 4 E io piangevo forte, perché non era stato trovato nessuno degno di aprire e di leggere il libro, e neppure di guardarlo. 5 Allora uno degli anziani mi disse:<<Non piangere; ecco, il Leone della tribù di Giuda, la radice di Davide, ha vinto per aprire il libro e sciogliere i suoi sette sigilli>>. 6 Poi vidi, ed ecco, in mezzo al trono e ai quattro esseri viventi e in mezzo agli anziani, stava ritto un Agnello come se fosse stato immolato, il quale aveva sette corna e sette occhi, che sono i sette Spiriti di DIO mandati per tutta la terra. 7 Ed egli venne e prese il libro dalla mano destra di colui che sedeva sul trono. 8 E, quando ebbe preso il libro, i quattro esseri viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all’Agnello, avendo ciascuno delle cetre e delle coppe d’oro piene di profumi, che sono le preghiere dei santi. 9 E cantavano un nuovo cantico, dicendo:<<Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato, e col tuo sangue ci hai comprati a DIO da ogni tribù, lingua , popolo e nazione, 10 e ci hai fatti re e sacerdoti per il nostro DIO, e regneremo sulla terra>>. 11 Quindi vidi e udii la voce di molti angeli intorno al trono, agli esseri viventi e agli anziani; il loro numero era di miriadi di miriadi e di migliaia di migliaia., 12 che dicevano a gran voce:<<Degno è l’Agnello, che è stato immolato, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l ’onore, la gloria e la benedizione>>. 13 Ed udii ogni creatura che è nel cielo, sulla terra e sotto la terra, e quelle che sono nel mare e tutte le cose contenute in essi, che dicevano :<<A colui che siede sul e all’ Agnello, siano la benedizione, l’ onore, la gloria e la forza nei secoli dei secoli>>.
In questa Scrittura viene descritto chi è il vero Leone, è Gesù Cristo il Signore.
Stranamente colui che ruggisce non è un leone e vuole distruggerci, il vero Leone si mostra come Agnello disposto ad essere ammazzato per la nostra salvezza. Quanta differenza tra le tenebre e la luce o meglio tra Dio e il diavolo. Cosa possiamo fare se non unirci agli angeli e agli anziani che sono attorno al trono di Dio e anche noi dando, lode, ringraziamento e onore a Colui che siede sul trono e all'Agnello. Amen.




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