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Un padre o il padre?

Pubblicato da Liliana Eloini in predicazioni domenicali · 14/6/2015 08:54:09

Pred. Pastore Rosario Spadaro
Titolo del messaggio: Il padre o un padre.

Matteo 8:5 Quando Gesù fu entrato in Capernaum, un centurione venne a lui pregandolo, 6 e dicendo:<<Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre grandemente>>. 7 E Gesù gli disse:<<Io verrò e lo guarirò>>. 8 Il centurione, rispondendo, disse:<<Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto; ma dì soltanto una parola, e il mio servo sarà guarito. 9 Perché sono anch’io un uomo sottoposto ad autorità e ho sotto di me dei soldati; e se dico all’uno:"Va", egli va; e se dico all’altro:"Vieni, egli viene; e se dico al mio servo:"Fa questo", egli lo fa>>. 10 E Gesù, avendo udite queste cose, si meravigliò, e disse coloro che lo seguivano:<<In verità vi dico che neppure in Israele ho trovata una così grande fede. 11Or io vi dico che molti verranno da levante e da ponente e sederanno a tavola con Abrahamo, con Isacco e con Giacobbe, nel regno dei cieli. 12 Ma i figli del regno saranno gettati nelle tenebre di fuori. Lì sarà pianto e stridor di denti>>. 13 E Gesù disse al centurione:<<Và e ti sia fatto come hai creduto!>>. E il suo servo fu guarito in quell’ istante.
In questi versetti è riportato un fatto accaduto personalmente a Gesù e dal quale possiamo trarre alcune riflessioni. Per prima cosa l’attitudine giusta avuta dal centurione per ricevere da DIO quanto aveva chiesto a Gesù, ovvero l’attitudine alla disciplina di soldato sottomesso all’autorità ed il riconoscimento di essa. Il centurione aveva capito che Gesù non agiva nel naturale ma nel soprannaturale dove non ci sono confini e dove DIO agisce in modo onnipotente;da buon soldato aveva anche capito che l’autorità va rispettata e che essa funziona con la sottomissione e l’ubbidienza. Se non siamo sotto l’autorità di DIO, la nostra fede non funzionerà.
Nella Bibbia sono trattati temi di vita quotidiana e ci viene spiegato che come genitori naturali DIO ci ha chiamato ad usare l’autorità sui nostri figli per disciplinarli. Se accade che i figli non riconoscano l’autorità del padre naturale, questi non può scaricare la colpa su di loro ma deve esaminare se stesso e chiedersi se da cristiano lui sia sottomesso o meno a DIO. Il genitore deve essere un esempio di coerenza con la parola di DIO, se vuole che anche i figli riconoscano l’autorità di DIO nella loro vita. Purtroppo questi sono gli ultimi tempi per i quali sta scritto che la ribellione dei figli crescerà perché il diavolo vuole solo portare distruzione e morte nelle famiglie, ma gloria a DIO perché confidando in Lui il male è trasformato in bene ed il nemico delle anime nostre è sconfitto.
Efesini 6:1 Figli, ubbidite nel Signore ai vostri genitori, perché ciò è giusto. 2 << Onora tuo padre e tua madre>>, questo è il primo comandamento con promessa, 3<<affinché tu stia bene e abbia lunga vita sopra la terra>>.
Nell’ubbidienza ai genitori non c’è privazione di libertà ma ci si evitano grandi dolori, perché essi agiscono spinti dall’amore. Anche un pastore è un genitore che si prende cura dei suoi figli spirituali e che li consiglia a fin di bene senza voler nulla in cambio. Ricordiamoci che anche noi genitori naturali siamo figli dell’Altissimo e come tali siamo chiamati ad onorarlo sempre.
Efesini 6:4 E voi, padri, non provocate ad ira i vostri figli, ma alleva teli nella disciplina e nell’ammonizione del Signore.
La Scrittura ci sta dicendo di allevare i nostri figli nella disciplina e nel santo timore di DIO, essendo genitori che vivono in coerenza con i principi della Bibbia, creando armonia fra marito e moglie, cercando di intervenire nelle discussioni usando grazia e rispetto, aiutandosi nei momenti di incomprensione e non alzando delle barriere di separazione. La disciplina di cui si parla nel su citato versetto riguarda l’assegnazione di regole che devono essere rispettate senza deroghe, ma per fare questo da genitori, dobbiamo essere i primi ad avere le regole ed a rispettarle.
Luca 15:11 Disse ancora:<<Un uomo aveva due figli. 12 E il più giovane di loro disse al padre:"Padre,dammi la parte dei beni che mi spetta". E il padre divise fra loro i beni. 13 E pochi giorni dopo il figlio più giovane, raccolta ogni cosa, se ne andò in un paese lontano e là dissipò le sue sostanze vivendo dissolutamente.
Luca 15:25 Or il figlio maggiore era nei campi; e come ritornava, e giunse vicino a casa, udì la musica e le danze. 26 Chiamato allora un servo, gli domandò cosa fosse tutto ciò. 27 E quello gli disse:"E’ tornato tuo fratello e tuo padre ha ammazzato il vitello ingrassato, perché lo ha riavuto sano e salvo". 28 Ma egli si adirò e non volle entrare; allora suo padre uscì, e lo pregava di entrare. 29 Ma egli rispose al padre e disse:"Ecco, son già tanti anni che io ti servo e non ho mai trasgredito alcun tuo comandamento, eppure non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. 30 Ma, quando è tornato questo tuo figlio, che ha divorato i tuoi beni con le meretrici, tu hai ammazzato per lui il vitello ingrassato".31 Allora il padre gli disse:"Figlio, tu sei sempre con me, e ogni cosa mia è tua. 32 Ma si doveva fare festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato">>.
In questa parabola si evince che il padre naturale di cui si parla non è un padre perfetto anche se ama il proprio figlio, come DIO ama i suoi figli e li perdona per le loro malefatte, ma come padre naturale ha fallito perché se uno dei suoi figli ha deciso di andar via da casa vuol dire che non ha percepito l’amore che il padre gli ha dato; la stessa cosa vale per l’altro figlio, anche lui non ha percepito l’amore del padre. Il primo figlio era troppo attratto dai divertimenti del mondo, l’altro non aveva dialogo con il padre e non aveva mai avuto l’opportunità di chiedergli ciò di cui aveva bisogno. I nostri figli hanno bisogno dell’amore di DIO manifestato attraverso i genitori, non hanno bisogno delle cose materiali perché ne cercheranno sempre di più e rimarranno sempre più insoddisfatti.
Matteo 18:10 Guardatevi dal disprezzare alcuno di questi piccoli, perché io vi dico che gli angeli loro vedono continuamente nei cieli la faccia del Padre mio, che è nei cieli.
Dobbiamo sapere che DIO ha messo su ogni figlio un angelo che riferisce tutto ciò che gli accade all’Eterno, per questo i genitori sono amministratori dei figli e sono responsabili davanti a DIO per come li educano.
1 Timoteo 3:4 che governi bene la propria famiglia e tenga i figli in sottomissione con ogni decoro; 5 (ma se uno non sa governare la propria famiglia, come potrà aver cura della chiesa di DIO?).
Questo è il ruolo che spetta a tutti i pastori ed a tutti coloro che vogliono servire il Signore. Nel versetto 5 viene detto che ogni genitore deve tenere i figli in sottomissione cioè deve pretendere l’ubbidienza alle regole e deve dare la sanzione correttiva .
Esaminiamoci dunque, chiediamo perdono a DIO ed assumiamoci le nostre responsabilità dinanzi a Lui e dinanzi ai nostri familiari. Prepariamo un grande trono per DIO dentro le nostre case, stando attenti a ciò che seminiamo perché quello pure raccoglieremo, come sta scritto nella Bibbia. Amen.