CHIESA  CRISTIANA "PAROLA DELLA GRAZIA" ISPICA 

 

 

 

 

Luca 19:37 E, quando egli fu vicino alla discesa del monte degli Ulivi, tutta la folla dei discepoli iniziò con gioia a lodare Dio a gran voce per tutte le opere potenti che avevano visto, dicendo: «Benedetto il Re che viene nel nome del Signore; pace in cielo e gloria nei luoghi altissimi». 39 E alcuni farisei fra la folla gli dissero: «Maestro, sgrida i tuoi discepoli!». 40 Ed egli, rispondendo, disse loro: «Io vi dico che se costoro tacessero, griderebbero le pietre».

 

Gesù percorreva una discesa sul monte degli Ulivi mentre i discepoli lo lodavano e lo adoravano con gioia perché stavano vedendo il loro Maestro nelle vesti del Re dei re.

Gesù, nelle vesti di Messia, stava andando verso Gerusalemme, al tempio costruito da re Salomone e questo suscitò una profonda emozione nei discepoli che in questo videro l’adempiersi delle promesse in cui Gesù diventa la guida da seguire, l’amore da seguire, la via per andare al nostro Papà celeste, che è colui che conosce i Suoi figli ed i loro bisogni.

Tutto il popolo presente alla discesa di Gesù verso Gerusalemme, provò una grande emozione perché certi che da quel momento la loro vita stava cambiando e questo è quello che succede dentro al nostro cuore quando Gesù vi entra.

 

Zaccaria 9:9 Esulta grandemente, o figlia di Sion, manda grida di gioia, o figlia di Gerusalemme! Ecco, il tuo re viene a te; egli è giusto e porta salvezza, umile e montato sopra un asino, sopra un puledro d'asina.

 

Gesù adempì proprio questa Scrittura che era un evento che doveva accadere per Israele. Dobbiamo vigilare nella nostra vita se proviamo emozione mentre leggiamo la Parola di DIO e se riempie di gioia la nostra anima che è quella che fortifica il sentimento di compassione, benignità, bontà e non amarezza, risentimento, odio o rancore.

Le emozioni, sia belle o brutte, sono quelle che ci distinguono dai morti che non provano più alcuna emozione. Perciò dobbiamo vigilare se dentro di noi proviamo compassione, misericordia, gioia perché altrimenti significherebbe che la nostra anima è diventata gelida.

 

Luca 19:41  E come egli si avvicinava, vide la città e pianse su di essa, 42 dicendo: «Oh, se tu, proprio tu, avessi riconosciuto almeno in questo tuo giorno le cose necessarie alla tua pace! Ma ora esse sono nascoste agli occhi tuoi.

 

Mentre Gesù si avvicinava a Gerusalemme, provava una emozione fatta di compassione e dolore verso il popolo che non riconobbe che Lui era il principe della pace, il Messia che ristora l’anima di ognuno che è in una condizione di sofferenza disastrosa.

Siamo chiamati a non fare i dottori della dottrina ma semplicemente a far comprendere alle persone che sono amate da DIO, raccontando cosa DIO ha fatto per noi e continua a fare perché siamo suoi figli.

Il fatto stesso di sapere che siamo suoi figli deve provocare in noi una forte emozione mentre leggiamo la Parola di DIO che ci fa sentire nello spirito quello che Lui ha da dirci e che ci fa guardare con gli occhi dello spirito e non con quelli naturali, la realtà che ci circonda.

Le emozioni ci permettono di provare repulsione nei confronti del peccato e che ci permette di cacciare i demoni con l’autorità che Gesù ci ha dato, ma le emozioni, sono anche quelle che ci permettono di provare le compassioni verso coloro che soffrono.

 

Giovanni 8:56 Abrahamo, vostro padre, giubilò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò».

 

Anche Abrahamo, mentre alzava il coltello sul figlio per offrirlo in sacrificio a DIO, si rallegrò nello spirito nel vedere non solo l’animale provveduto da DIO per il sacrificio, in alternativa al figlio Isacco, ma anche la salvezza provveduta da Gesù con la Sua resurrezione.

 

Ebrei 11:24 Per fede Mosè, divenuto adulto, rifiutò di essere chiamato figlio della figlia del Faraone, 25 scegliendo piuttosto di essere maltrattato col popolo di Dio che di godere per breve tempo i piaceri del peccato, 26 stimando il vituperio di Cristo ricchezza maggiore dei tesori di Egitto, perché aveva lo sguardo rivolto alla ricompensa. 27 Per fede lasciò l'Egitto senza temere l'ira del re, perché rimase fermo come se vedesse colui che è invisibile.

 

Questo è ciò che fece Mosè perché vedeva colui che è nell’invisibile, e guardava alla ricompensa che spetta a coloro che fanno parte del popolo di DIO. Quindi chiediamoci se anche noi stiamo vedendo il Santo dei Santi, Gesù, seduto alla destra del Padre, sul trono della grazia e chiediamoci anche se stiamo ascoltando la voce di DIO che ci dice che ci ama e che ci chiama per nome.

 

Ebrei 12:2 tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede, il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce disprezzando il vituperio e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio

 

Gesù disprezzò il vituperio perché sapeva che attraverso il Suo sacrificio, saremmo stati liberati dal cammino verso l’inferno che è la perdizione eterna.

Perciò dobbiamo essere gioiosi in quanto il nostro nome è scritto nel libro della vita; e per essere certi di questo, dobbiamo esaminarci per sapere se stiamo provando emozione, pur nella sofferenza che stiamo vivendo, perché guardiamo alla ricompensa che DIO ci ha preparato.

 

Giovanni 5:17 Ma Gesù rispose loro: «Il Padre mio opera fino ad ora, e anch'io opero».

 

Giovanni 5:30 Io non posso far nulla da me stesso; giudico secondo ciò che odo e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà del Padre che mi ha mandato.

 

Gesù vedeva continuamente come operava il Padre ed ascoltava ciò che Lui gli diceva come quando guarì il paralitico e lo liberò rilasciandogli il perdono dei suoi peccati perché essi erano la causa della sua malattia.

 

Atti 7:55  Ma egli, ripieno di Spirito Santo, fissati gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio, 56 e disse: «Ecco, io vedo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio».

 

Le emozioni ci portano a compiere le opere con forza e coraggio e che ci fanno predicare il Vangelo in mezzo anche a persone ostili, così come accadde a Stefano che predicò con franchezza e senza paura, mentre vide i cieli aperti su di lui e Gesù che era seduto alla destra di DIO, non curandosi di coloro che stavano uccidendolo.

Il cercare DIO nello spirito, nella nostra cameretta segreta, è quello che fa la differenza nella nostra vita; lo stare in comunione con lo Spirito Santo che ci mostra ciò che accade nell’invisibile, produce in noi le emozioni che ci danno la forza di superare tutte le difficoltà che stiamo vivendo. Amen.

 

 

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