ATTI 16:22 Allora la folla insorse tutta insieme contro di loro; e i pretori, strappate loro le vesti, comandarono che fossero frustati. 23 E, dopo averli battuti con molti colpi, li gettarono in prigione, comandando al carceriere di tenerli al sicuro. 24 Questi, ricevuto un tale ordine, li gettò nella parte più interna della prigione e fissò i loro piedi ai ceppi. 25 Verso la mezzanotte Paolo e Sila pregavano e cantavano inni a Dio; e i prigionieri li udivano. 26 Improvvisamente si fece un gran terremoto, tanto che le fondamenta della prigione furono scosse: e in quell'istante tutte le porte si aprirono e le catene di tutti si sciolsero. 27 Il carceriere, destatosi e viste le porte della prigione spalancate, trasse fuori la spada e stava per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti. 28 Ma Paolo gridò ad alta voce: «Non farti alcun male, perché noi siamo tutti qui». 29 E, chiesto un lume, egli corse dentro, e tutto tremante si gettò ai piedi di Paolo e Sila; 30 poi li condusse fuori e disse: «Signori, cosa devo fare per essere salvato?». 31 Ed essi dissero: «Credi nel Signore Gesù Cristo, e sarai salvato tu e la casa tua». 32 Poi essi annunziarono la parola del Signore a lui e a tutti coloro che erano in casa sua.

 

Questo è ciò che accade a coloro che servendo fedelmente DIO mentre diffondono il messaggio della salvezza: ricevono denigrazione e manifestazioni di dissenso verso la Parola di DIO.

L’Eterno vuole sciogliere ognuno di noi dai legami che ancora ci tengono prigionieri, ecco perché DIO provvede un terremoto nella nostra vita, affinché questi legami siano sciolti.

Nella Scrittura su citata, abbiamo letto che il carceriere gettò Paolo e Sila nella cella più profonda della prigione, ma nonostante ciò i due prigionieri si misero a pregare ed a lodare DIO ad alta voce, perché si sentivano dei privilegiati, in quanto stavano onorando l’Eterno, nonostante fossero stati percossi violentemente.

Dopo il terremoto, il carceriere si rese conto che Paolo e Sila erano uomini di DIO che manifestarono verso di lui amore e non rancore, nonostante quello che egli aveva fatto loro. Questo permise al carceriere di chiedere loro come potesse fare per salvare la sua anima ed il suo spirito.

Infatti è stata la potenza della manifestazione del grande Amore di DIO che fece sentire il bisogno al carceriere di essere salvato.

Credere che Gesù è morto al posto nostro perché ci ha amato e ci ama ancora, rende possibile la salvezza per noi e per tutta la nostra famiglia.

Inoltre ci rende capaci di amarci gli uni gli altri e di amare anche i nostri nemici.

Ricordiamoci che siamo amati da DIO, nonostante i nostri fallimenti e le nostre debolezze. Pietro stesso, che non era un uomo speciale né culturalmente elevato, dopo aver ubbidito a Gesù che gli chiese di buttare le reti, nonostante prima lo avesse fatto invano, fece una pesca miracolosa e sentì il bisogno di essere perdonato da DIO per i suoi peccati e sentì anche il bisogno di essere salvato.

 

MARCO 2:16 Allora gli scribi e i farisei, vedendolo mangiare con i pubblicani e con i peccatori, dissero ai suoi discepoli: «Come mai mangia e beve egli in compagnia dei pubblicani e dei peccatori?».

 

Gesù mangiava con i peccatori perché l’amore del Padre, che Lui trasmetteva, era così forte da portare al pentimento le peggiori persone.

Gesù, infatti, è venuto per salvare e non per giudicare; per gli emarginati e gli iniqui, e cercava le peggiori persone che sapeva lo avrebbero seguito, così come accadde quando chiamò a sé i discepoli.

 

GIOVANNI 6:36 Ma io ve l'ho detto: voi mi avete visto, ma non credete. 37 Tutto quello che il Padre mi dà verrà a me; e colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, 38 perché io sono disceso dal cielo, non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 39 È questa la volontà del Padre che mi ha mandato: che io non perda niente di tutto quello che egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno.

 

Gesù accettava tutti coloro che il Padre gli dava e che erano predisposti a volere la giustizia di DIO, affinché nessuno si perdesse e rimanesse nelle mani del diavolo, come sta scritto al versetto 39.

Lo spirito, quando una persona muore ed è in Cristo, continua a vivere alla presenza di DIO, solo il corpo si addormenta in attesa della resurrezione.

DIO, infatti, non solo ci ha donato la vita terrena, ma vuole donarci anche la vita eterna, senza passare dal tribunale del giudizio che conduce all’inferno.

Dopo aver ricevuto Gesù, Lui non vuole imporci di servirlo ma di seguirlo, siamo poi noi a decidere liberamente di servirlo.

 

EBREI 4:16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, affinché otteniamo misericordia e troviamo grazia, per ricevere aiuto al tempo opportuno.

 

Siamo amati da DIO, nonostante quello che abbiamo o non abbiamo fatto, e Lui si vuole rivelare ad ognuno di noi e desidera che ci sentiamo da Lui amati.

Per questi motivi non dobbiamo avere dubbi, paura od incertezze, poiché, se uno di questi sentimenti è presente, dobbiamo chiedere a DIO di darci la rivelazione del Suo Amore nel nostro spirito, poiché solo così saremo in grado anche di amare gli altri, e di ricevere la grazia che è il sostegno per ognuno di noi senza aver alcun merito.

Ognuno che crede, può accedere al trono della grazia di DIO, dove non occorre avere soldi, ma solo riconoscere Gesù come nostro Signore e Salvatore.

 

EFESINI 2:8  Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio, 9 non per opere, perché nessuno si glori. 10 Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, perché le compiamo.

 

DIO non ci costringe a compiere opere fatte da noi stessi, ma opere in cui è il Signore ad equipaggiarci con la Sua potenza e la Sua grazia per essere una benedizione per gli altri.

Per questo siamo felici dopo aver visto i malati guarire, gli oppressi resi liberi, in quanto essere stati strumenti nelle mani di DIO.

 

MATTEO 11:29 Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo per le vostre anime. 30 Perché il mio giogo è dolce e il mio peso è leggero!».

 

Il giogo, altro non è che operare nel riposo di DIO mentre Lui ci equipaggia per servirlo.

Non ci sono pesi che ci possono stancare se vengono da DIO; se ci stanchiamo, allora vuol dire che abbiamo fatto di testa nostra cercando di ingraziarci DIO ed aspettarci la Sua ricompensa.

Non dobbiamo dimenticarci che non siamo in grado di convincere alcuno e tanto meno di portarlo alla salvezza, perché questo è compito dello Spirito Santo.

Se ci nutriamo della Parola di DIO e stiamo alla presenza Sua, riceveremo amore e porteremo frutto, amando gli altri come ci ama Lui.

Tutto questo avverrà senza fatica perché siamo tralci attaccati alla vite che è Gesù.

 

GIOVANNI 15:4  Dimorate in me e io dimorerò in voi; come il tralcio non può da sé portare frutto se non dimora nella vite, così neanche voi, se non dimorate in me. 5 Io sono la vite, voi siete i tralci; chi dimora in me e io in lui, porta molto frutto, poiché senza di me non potete far nulla. 6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio e si secca; poi questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e sono bruciati. 7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quel che volete e vi sarà fatto. 8 In questo è glorificato il Padre mio, che portiate molto frutto, e così sarete miei discepoli. 9 Come il Padre ha amato me, così io ho amato voi; dimorate nel mio amore.

 

Restiamo ancorati a Gesù e non facciamo gli indipendenti, poiché solo così formeremo Cristo in noi e porteremo frutto, in quanto sarà Lui a produrlo in noi, e glorificheremo DIO dimorando nel Suo Amore perché ci sentiamo accettati ed amati da Lui. Amen.