La Bibbia e il parlare
Nella Bibbia sta scritto che morte e vita sono in potere della lingua. Accordiamoci, quindi, con lo Spirito Santo che è Colui che parla di vita e non di morte.
GIACOMO 1:19 Perciò, fratelli miei carissimi, sia ogni uomo pronto ad ascoltare, lento a parlare e lento all'ira, 20 perché l'ira dell'uomo non promuove la giustizia di Dio. 21 Perciò, deposta ogni lordura e residuo di malizia, ricevete con mansuetudine la parola piantata in voi, la quale può salvare le anime vostre.
In questi versetti sono contenuti cinque principi che ci aiutano a parlare il rhema che DIO ci dà:
1) Ascoltare chi parla; ovvero imparare ad ascoltare con attenzione le persone che ci parlano, prima ancora di imparare ad ascoltare la voce di DIO. Ascoltare richiede tempo ed attenzione. Ricordiamoci del piccolo Samuele che quando DIO lo chiamava, egli era pronto all’ascolto, poiché già si era allenato ad ascoltare la voce del sacerdote Eli.
GIOVANNI 10:25 Gesù rispose loro: «Io ve l'ho detto, ma voi non credete; le opere che faccio nel nome del Padre mio, sono quelle che testimoniano di me. 26 Ma voi non credete, perché non siete delle mie pecore, come vi ho detto. 27 Le mie pecore ascoltano la mia voce, io le conosco ed esse mi seguono;
Gesù stava parlando a dei religiosi e a degli increduli che volevano metterlo in difficoltà, ma non ci riuscirono perché Gesù stava ogni giorno ad ascoltare il Padre. La Scrittura ci fa comprendere che gli increduli o gli scettici spesso ci fanno perdere del tempo, poiché non sono disposti ad ascoltare veramente. Ascoltare richiede disciplina e la disciplina ci fa prendere delle buone abitudini.
2) Lenti a parlare; non dobbiamo avere fretta di parlare e dovremmo stare attenti a guardare il linguaggio del corpo, che è anch’esso un modo di parlare che può rivelarci molto dello stato d’animo di una persona. Se prestiamo attenzione anche a questo, faremo sentire gli altri veramente amati ed essi comprenderanno che li stiamo ascoltando veramente.
EFESINI 4:29 Nessuna parola malvagia esca dalla vostra bocca, ma se ne avete una buona per l'edificazione, secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a quelli che ascoltano.
Quando parliamo, stiamo attenti a non far uscire dalla nostra bocca parole malvagie che possono portare sconforto o tristezza, ma diamo parole che siano di esortazione, di incoraggiamento, di edificazione e di conforto.
3) Mantenere l’autocontrollo mentre parliamo; questo implica di rispondere con molta calma a chi ci ha offeso od umiliato. Ricordiamoci che l’autocontrollo è uno dei frutti dello Spirito, perciò è molto importante averlo.
GIOVANNI 18:19 Or il sommo sacerdote interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e alla sua dottrina. 20 Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si radunano, e non ho detto niente in segreto. 21 Perché interroghi me? Interroga coloro che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno le cose che ho detto». 22 Egli aveva appena detto queste parole, che una delle guardie che gli stava vicino diede a Gesù uno schiaffo, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». 23 Gesù gli rispose: «Se ho parlato male, mostra dov'è il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?». 24 Anna dunque lo rimandò legato a Caiafa, sommo sacerdote.
Il sommo sacerdote chiese a Gesù quali fossero gli insegnamenti che Lui aveva dato nella Sinagoga, per provocarlo, ma Gesù non cadde nella provocazione e rispose in modo educato. Egli diede risposte che portano a riflettere, non risposte mirate per salvare se stesso, in quanto già sapeva che sarebbe stato condannato alla crocifissione. Gesù ebbe autocontrollo anche quando parlò alla guardia che Lo aveva percosso.
GIOVANNI 18:33 Pilato dunque rientrò nel pretorio, chiamò Gesù e gli disse: «Sei tu il re dei Giudei?». 34 Gesù gli rispose: «Dici questo da te stesso, oppure altri te lo hanno detto di me?». 35 Pilato gli rispose: «Sono io forse Giudeo? La tua nazione e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato nelle mie mani; che hai fatto?». 36 Gesù rispose: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servi combatterebbero affinché io non fossi dato in mano dei Giudei; ma ora il mio regno non è di qui». 37 Allora Pilato gli disse: «Dunque sei tu re?». Gesù rispose: «Tu dici giustamente che io sono re; per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità; chiunque è per la verità ascolta la mia voce».
Gesù parlò a Pilato non per umiliarlo ma per testimoniare della Verità. Questo ci insegna che dobbiamo crocifiggere il nostro io, il nostro carattere, il nostro orgoglio insieme ad ogni residuo di malizia e di lordura, per vivere desiderando di avere una purificazione costante della nostra anima, per agire con amore, per amare in modo perfetto gli altri, per essere uno strumento di edificazione, portando gli altri a riflettere.
4) Promuovere la giustizia di DIO;
GIACOMO 1:20 perché l'ira dell'uomo non promuove la giustizia di Dio.
Qui si parla del fatto che non possiamo usare l’autorità di figlio se non comprendiamo che siamo stati resi giusti dal Signore e non dobbiamo promuovere la nostra giustizia, ma la giustizia di Cristo, sapendo che Lui ci ha resi giusti per la Sua grazia, indipendentemente da quello che abbiamo fatto o che facciamo (predicare il Vangelo, leggere la Bibbia, buone opere, ecc.). Essendo lenti all’ira, promuoviamo la giustizia di DIO.
L’ira è un sentimento diabolico che ci fa agire istintivamente, senza prima ragionare sul da farsi. E’ necessario dominare la propria ira, per mantenere l’autocontrollo anche quando siamo sotto pesante stress.
5) Ricevere la Parola rhema, piantandola nel nostro cuore per saper gestire ed affrontare al meglio le prove e le tentazioni che il diavolo ci pone davanti.
E’ importante discernere chi parla attraverso le persone, se è DIO oppure se è il nemico delle anime nostre; quando DIO ci dà una parola rhema, è importante confessarla ogni giorno finché riceviamo la vittoria sulla circostanza, non dando al nemico la possibilità di prendere il nostro territorio.
GIOVANNI 4:49 Il funzionario regio gli disse: «Signore, scendi prima che il mio ragazzo muoia». 50 Gesù gli disse: «Va', tuo figlio vive!». E quell'uomo credette alla parola che gli aveva detto Gesù, e se ne andò. 51 Proprio mentre egli scendeva, gli vennero incontro i suoi servi e lo informarono, dicendo: «Tuo figlio vive». 52 Ed egli domandò loro a che ora era stato meglio; essi gli dissero: «Ieri all'ora settima la febbre lo lasciò». 53 Allora il padre riconobbe che era proprio in quell'ora in cui Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive»; e credette lui con tutta la sua casa.
Quando riceviamo da parte di DIO una parola, essa è per noi la Parola rhema, parola di vita; essa si riceve quando siamo in ascolto e Lui ci parla, ed ha un effetto immediato.
Ricevere la Parola e credere, ci guarisce all’istante.
EBREI 4:12 La parola di Dio infatti è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a due tagli e penetra fino alla divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla, ed è in grado di giudicare i pensieri e le intenzioni del cuore.
La parola di DIO è vivente, produce vita ed è efficace. Essa è anche in grado di giudicare i nostri pensieri e ci indica quando non siamo in linea con DIO ed abbiamo bisogno di raddrizzare il nostro cammino spirituale. Amen.










