CHIESA  CRISTIANA "PAROLA DELLA GRAZIA" ISPICA 

 

 

 

                                                                                                                                                                                                                        2Corinzi 12:10 Perciò io mi diletto nelle debolezze, nelle ingiurie, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle avversità per amore di Cristo, perché quando io sono debole, allora sono forte.

2Corinzi 13:4 Se egli infatti è stato crocifisso per la sua debolezza, ora però vive per la potenza di Dio, perché anche noi siamo deboli in lui, ma vivremo con lui per la potenza di Dio verso di voi.

 

Secondo la logica umana ciò sarebbe impossibile ma non secondo la logica di DIO; Egli opera proprio quando siamo deboli e senza più forze umane e così ci affidiamo totalmente a Lui.

 

2 Corinzi 13:4 Se egli infatti è stato crocifisso per la sua debolezza, ora però vive per la potenza di Dio, perché anche noi siamo deboli in lui, ma vivremo con lui per la potenza di Dio verso di voi.

 

Qui si conferma quanto sta scritto nella precedente Scrittura citata. Gesù è stato crocifisso nella sua debolezza perché ha portato su di sé tutti i nostri peccati e tutte le nostre malattie e le ha crocifisse sulla croce con Lui, ma ora vive nella potenza di DIO e nella stessa potenza possiamo vivere anche noi se ci svuotiamo di noi stessi e ci ricarichiamo della potenza di DIO.

DIO ha tutto, noi non abbiamo niente ma spesso ci illudiamo di essere intelligenti e capaci con le nostre forze, cadendo così nell’inganno del diavolo. Ma quando entriamo nella consapevolezza della nostra fragilità, mettiamo DIO nella condizione di operare.

 

Giovanni 14:12 In verità, in verità vi dico: chi crede in me farà anch'egli le opere che io faccio; anzi ne farà di più grandi di queste, perché io vado al Padre.

 

Gesù poteva fare opere grandi, da uomo, perché si era spogliato della gloria e si era lasciato guidare dallo Spirito Santo in totale ubbidienza.

La chiesa è stata creata per vivere ed operare nel soprannaturale, con le forze di DIO e non con le forze umane.

 

Luca 22:21 21 Ma ecco, la mano di colui che mi tradisce è sulla tavola con me. 22 Certamente il Figlio dell'uomo se ne va, come è stabilito, ma guai a quell'uomo per mezzo del quale è tradito!». 23 Allora essi cominciarono a domandarsi l'un l'altro, chi di loro avrebbe fatto questo.

Il maggiore sia come il minore
24 E tra di loro sorse anche una contesa, intorno a chi di loro doveva essere considerato il maggiore. 25 Ma Gesù disse loro: «I re delle nazioni le signoreggiano, e coloro che esercitano autorità su di esse sono chiamati benefattori. 26 Ma con voi non sia così; anzi il più grande fra di voi sia come il minore e chi governa come colui che serve. 27 Chi è infatti più grande chi siede a tavola, o colui che serve? Non è forse colui che siede a tavola? Eppure io sono in mezzo a voi come colui che serve. 28 Or voi siete quelli che siete rimasti con me nelle mie prove.

 

Gesù stava dicendo ai suoi discepoli che a breve sarebbe stato ucciso ma che prima che ciò accadesse, qualcuno dei suoi discepoli lo avrebbe tradito. Tutti i discepoli si chiesero chi tra loro avrebbe fatto questo, ma poi, subito dopo si chiesero anche chi di loro avrebbe preso il posto di Gesù. Ne nacque, quindi, una discussione di fronte alla quale Gesù mantenne la calma e diede un insegnamento molto importante. Infatti nei versetti che vanno dal 25 al 28, Gesù fece comprendere che se si vuole servire DIO veramente, bisognava che ognuno rompesse il proprio carattere ed il proprio orgoglio perché questo fa sentire l’uomo grande e lo fa basare sulle proprie forze.

 

Luca 22:31 Il Signore disse ancora: «Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano. 32 Ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai ritornato, conferma i tuoi fratelli». 33 Ma egli disse: «Signore, io sono pronto ad andare con te tanto in prigione che alla morte». 34 Ma Gesù disse: «Pietro, io ti dico che oggi il gallo non canterà, prima che tu abbia negato tre volte di conoscermi».

 

Qui Gesù chiama Pietro, Simone che significa “canna agitata dal vento”, perché Pietro nel suo orgoglio era veramente convinto di quanto affermava, cioè che sarebbe stato pronto ad unirsi a Gesù ed a combattere con la spada naturale i nemici, non comprendendo che avrebbe dovuto usare la spada dello Spirito, ovvero la Parola di DIO. Satana aveva chiesto l’autorizzazione a DIO di vagliare la fede dei discepoli di Gesù e Lui ha acconsentito ma Gesù ha pregato per tutti, in modo particolare per Pietro affinché non si disorientasse nel momento della cattura e dell’allontanamento di Gesù.

Il diavolo cerca di vagliare anche noi, attaccandoci continuamente per setacciare e provare la nostra fede nei confronti di Gesù.

 

Ma tornando a Pietro, possiamo affermare che qualcosa in lui era accaduto, infatti aveva compreso di essere stato vagliato ed aver scoperto quanto di sé stesso e quanto di Gesù, era in lui. Fin quando Simone non fu spezzato nel carattere, non poté venir fuori Pietro con la natura di uomo nuovo. Lo stesso accade a noi se non frantumiamo il nostro orgoglio e viviamo per Gesù e non per noi stessi.

 

Perciò non dobbiamo aver paura di essere vagliati perché Gesù sta pregando per noi affinché venga fuori l’uomo nuovo.

 

Giovanni 21:15 Dopo che ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giona, mi ami tu più di costoro?». Gli rispose: «Certo Signore, tu lo sai che io ti amo». Gesù gli disse: «Pasci i miei agnelli». 16 Gli chiese di nuovo una seconda volta: «Simone di Giona, mi ami tu?». Gli rispose: «Certo Signore, tu lo sai che io ti amo». Gesù gli disse: «Abbi cura delle mie pecore». 17 Gli chiese per la terza volta: «Simone di Giona, mi ami tu?». Pietro si rattristò che per la terza volta gli avesse chiesto: «Mi ami tu?», e gli rispose: «Signore, tu sai ogni cosa, tu sai che io ti amo». Gesù gli disse: «Pasci le mie pecore.

 

In questi versetti notiamo che ora Simone non è più Simone ma Pietro perché ha compreso di aver perso tutte le sue sicurezze e di essersi affidato totalmente a Gesù. Pietro è l’esempio del percorso che ognuno di noi deve fare prima che Gesù ci possa usare affidandoci un compito. Per questo dobbiamo essere ripieni di Spirito Santo e della sapienza di DIO, anche per fare un umile servizio come servire alle mense, così come accadde ai discepoli.

 

1 Pietro 5:5 Similmente voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. Sì, sottomettetevi tutti gli uni agli altri e rivestitevi di umiltà, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili. 6 Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli v'innalzi al tempo opportuno,

 

L’uomo orgoglioso non si veste di umiltà ma l’uomo rotto nel carattere è umile e senza forze ed è consapevole che ha bisogno di rivestirsi della forza di DIO.

 

Quindi bisogna essere deboli per essere forti nella potenza del Signore se vogliamo essere dei vincitori, oltre che essere degli umili servitori di DIO. Amen.

 

 

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