CHIESA  CRISTIANA "PAROLA DELLA GRAZIA" ISPICA 

 

 

 

                                                                                                                                                                      Mt 5:6 Beati coloro che sono affamati e assetati di giustizia, perché essi saranno saziati.

 

Questo verso è tratto dalle beatitudini; qui si parla della fame e della sete di giustizia che è in coloro che sono entrati nel regno di DIO e sentono dolore quando vedono che nel mondo continua a regnare il diavolo che è colui che manda i disastri e rende l’uomo malvagio, facendogli compiere azioni distruttive contro altri esseri umani oltre che contro tutta la creazione.

Nello spirito coloro che sono parte del regno di DIO, hanno fame e sete di giustizia e si prodigano continuamente a predicare il Vangelo di Gesù affinché le persone possano diventare strumenti portatori di luce in ogni luogo dove si trovano.

La luce di cui parliamo, altro non è che la vita di Cristo, la Sua essenza, perché è Lui la luce del mondo. Coloro che ricevono Gesù diventano figli dell’Altissimo e non rimangono semplici creature di DIO.

 

Matteo 5:3 «Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli.

 

Gli umili ed i poveri in spirito sono coloro che sono consapevoli che possono fare l’opera di DIO non confidando sulle loro capacità o facendo di testa propria ma che sanno di aver bisogno del Suo aiuto, e che ricevono la Sua potenza nel loro cuore perché sono infuocati ed entusiasti per Gesù e vivono una fede infuocata che li libera dalla paura di ciò che può fare il nemico nella loro vita.

 

Luca 3:5 Ogni valle sia colmata e ogni monte e colle sia abbassato; i luoghi tortuosi siano raddrizzati e le vie scabrose appianate.

 

Giovanni Battista predicava questo con un fuoco ardente e mentre lo diceva alla gente, questi erano attratti dal suo messaggio ed i loro cuori erano profondamente toccati.

Il Battista ricevette da DIO uno spirito profetico, lo stesso di quello che aveva ricevuto il profeta Elia.

Il compito di Giovanni Battista era quello di avvicinare a DIO coloro che si erano allontanati dall’Eterno e che si aspettavano che il Messia fosse un uomo politico che avrebbe liberato il popolo ebraico dalla dominazione dei Romani e che non avevano capito che invece il Messia è il re di un regno soprannaturale.

Al versetto 5 dove sta scritto che:<<…. ogni monte e colle sia abbassato…. >>, Giovanni Battista intendeva dire con questa similitudine che il monte sta per l’orgoglioso che si innalza e che deve essere abbassato finché sia alla pari con chi è umile, perché tutti dobbiamo essere allo stesso livello e non prevaricare sugli altri, perché ciò ci conduce alla morte spirituale. Infatti non a caso nella Bibbia sta scritto che l’orgoglio precede la rovina.

 

Matteo 3:7 Ma egli, vedendo molti dei farisei, e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere, chi vi ha mostrato a fuggire dall'ira a venire?

 

Qui si parla dei religiosi che conoscono le Scritture e le insegnano agli altri ma non le mettono in pratica; la religiosità porta le persone ad essere orgogliose ed alla mancanza di perdono. Inoltre non credono che un giorno dovranno passare dinanzi al giudizio del tribunale di DIO e che saranno giudicati per il loro operato; questo perché non hanno sincero timore verso DIO ma hanno solo l’apparenza di cristiani.

Il nostro compito non è solo predicare il Vangelo ma anche quello di scuotere le coscienze affermando che Gesù vuole cambiare il carattere di ognuno per farci diventare cristiani veri ovvero persone umili che nelle avversità che ci portano ad essere soli nel deserto dove il diavolo è pronto a tentarci, siamo pronti a gridare aiuto a DIO ed a resistere alle bugie del diavolo.

Infatti DIO ci insegna come affrontare le difficoltà pagando un prezzo mentre il diavolo ci sussurra come superarle agendo di testa nostra senza dover apparentemente pagare alcun prezzo.

Gesù ci ha comandato di camminare nel modo giusto e permette che ci troviamo nel deserto perché vuole trasformarci e farci diventare umili affinché riconosciamo che solo così potremo fare la Sua volontà.

Nella Bibbia ci sono molti esempi: Giona che si ribellò a DIO e finì nella pancia di un cetaceo che lo riportò là dove L’Eterno gli aveva comandato di andare affinché potesse predicare ad un popolo perduto oppure Mosè che fu umiliato e restò nel deserto per 40 anni perché tentò di fare giustizia con le sue forze uccidendo due egiziani.

DIO ci ama e vuole proteggerci, non vuole la nostra rovina; ecco perché desidera che noi amiamo e non giudichiamo, che ubbidiamo e che siamo tutti integralmente per Lui.

 

Genesi 17:1 Quando Abramo ebbe novantanove anni, l'Eterno gli apparve e gli disse: «Io sono il Dio onnipotente; cammina alla mia presenza, e sii integro;

 

dobbiamo desiderare di stare alla presenza di DIO ogni giorno, costantemente ed in qualsiasi luogo ci troviamo.

 

2 Cronache 26:16  Ma, divenuto potente, il suo cuore si inorgoglì fino a corrompersi e peccò contro l'Eterno, il suo DIO, entrando nel tempio dell'Eterno per bruciare incenso sull'altare dell'incenso. 17 Dopo di lui entrò il sacerdote Azariah con ottanta sacerdoti dell'Eterno, uomini coraggiosi. 18 Essi si opposero al re Uzziah e gli dissero: «Non tocca a te, o Uzziah, offrire incenso all'Eterno, ma ai sacerdoti, figli di Aaronne, che sono consacrati per offrire l'incenso. Esci dal santuario, perché hai peccato! Questo non ti procurerà alcun onore da parte dell'Eterno DIO». 19 Allora Uzziah, che aveva in mano un turibolo per offrire l'incenso, si adirò; ma mentre si adirava contro i sacerdoti, sulla sua fronte scoppiò la lebbra, davanti ai sacerdoti, nella casa dell'Eterno, presso l'altare dell'incenso. 20 Il sommo sacerdote Azariah e tutti gli altri sacerdoti si voltarono verso di lui, ed ecco, sulla sua fronte era lebbroso. Così lo fecero uscire in fretta ed egli stesso si affrettò ad uscire perché l'Eterno lo aveva colpito.

 

Uzziah era diventato un re potente al punto che volle anche fare il sacerdote, incarico che non gli competeva e che spettava ai sacerdoti Leviti; proprio per questo i sacerdoti si opposero a lui, ma anche DIO si oppose a lui e lo rese lebbroso a causa della sua disubbidienza . Possiamo , quindi affermare che il suo orgoglio causò la sua rovina.

Proprio per questo DIO ci dice di non restare nell’orgoglio ma di umiliarci dinanzi a Lui chiedendo perdono e diventando infuocati di passione per Lui.

Prostriamoci dinanzi all’Eterno e sarà Lui ad equipaggiarci della fame e della sete per la giustizia per poter essere luce nel mondo e far conoscere Cristo attraverso la nostra vita trasformata. Amen.

 

 

 

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