CHIESA  CRISTIANA "PAROLA DELLA GRAZIA" ISPICA 

 

 

 

Predicatore: Pastore Rosario Spadaro

 

Mt 20:1 «Il regno dei cieli infatti è simile a un padrone di casa, che di buon mattino uscì per prendere a giornata dei lavoratori e mandarli nella sua vigna. 2 Accordatosi con i lavoratori per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna. 3 Uscito poi verso l'ora terza, ne vide altri che stavano in piazza disoccupati. 

4 E disse loro:"Andate anche voi nella vigna e io vi darò ciò che è giusto". Ed essi andarono. 5 Uscito di nuovo verso l'ora sesta e l'ora nona , fece altrettanto. Uscito ancora verso l'undicesima ora, ne trovò  altri che se ne stavano disoccupati e disse loro:<<Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far nulla?". Essi gli dissero:"Perché nessuno ci ha presi a giornata". Egli disse loro:"Andate anche voi nella vigna e riceverete ciò che è giusto". Poi, fattosi sera, il padrone della vigna disse al suo fattore:"Chiama i lavoratori e paga loro il salario, cominciando dagli ultimi fino ai primi". E, venuti quelli dell'undicesima ora, ricevettero ciascuno un denaro. 10 Quando vennero i primi, pensavano di ricevere di più, ma ricevettero anch'essi un denaro per uno. 11 Nel riceverlo, mormorarono contro il padrone di casa, 12 dicendo:"Questi ultimi hanno lavorato solo un'ora, e tu li hai trattati come noi che abbiamo sopportato il peso e il caldo della giornata". 13 Ma egli, rispondendo, disse a uno di loro:"Amico, io non ti faccio alcun torto; non ti sei accordato con me per un denaro? 14 Prendi ciò che è tuo e vattene; ma io voglio dare a quest'ultimo quanto a te. 15 Non mi è forse lecito fare del mio ciò che voglio? O il tuo occhio è cattivo, perchè io sono buono?" 16 Così gli ultimi saranno i primi e i primi ultimi, perché molti sono chiamati, ma pochi eletti>>.

Ancora una volta Gesù si serve di una parabola per farci comprendere il funzionamento del Regno dei cieli e farci conoscere il cuore di DIO ed il suo amore infinito. Per essere sicuri di comprendere bene la parabola su citata, dobbiamo calarci nei panni degli operai delle diverse ore. Iniziamo con il considerare che a quei tempi la giornata lavorativa durava 12 ore, con inizio alle sei del mattino e terminava alle 18 della sera. Nel mondo naturale la paga è commisurata in base alle ore effettivamente lavorate ma, come vediamo nella parabola, avviene il contrario. Questo è ciò che avviene nel regno di DIO: Lui è un donatore allegro ed un Padre misericordioso che abbonda i suoi figli e ricompensa non in base ai meriti. Purtroppo le persone naturali non possono capire il cuore di DIO e spesso Lo accusano di essere ingiusto senza pensare che DIO è sovrano e che può fare ciò che vuole. Per comprendere tutto questo dobbiamo anche entrare nella mente di Cristo Gesù quando era in croce e nonostante quello che stava subendo ingiustamente, perdonava e giustificava coloro che lo stavano crocifiggendo e chiedeva a DIO Padre di fare altrettanto. L'amore di DIO è pazzo e fuori dalla logica della mente umana; non a caso Gesù disse a Nicodemo che se non fosse nato di nuovo cioè non avesse abbandonato il suo modo di ragionare umano, non avrebbe potuto capire la logica del regno di DIO. Gesù vuole che tutti possano vivere nei diritti e nelle benedizioni del regno di DIO e che non si appoggino più solo ai loro sforzi umani. A questo proposito ricordiamo l'episodio biblico in cui Gesù incontra il giovane ricco il quale sin dalla sua tenera età ubbidiva ai comandamenti di DIO, sembrava interessato alla vita eterna ma non volle separarsi dai beni terreni; quindi possiamo dire che rifiutando l'invito che Gesù gli aveva fatto, in realtà rifiutò la chiamata. Ecco perché Gesù dice:"Molti sono i chiamati ma pochi gli eletti", intendendo per eletti coloro che rispondono positivamente alla chiamata di DIO e perseverano nel seguirlo fino alla fine della loro vita.

Tornando alla parabola degli operai delle diverse ore, Gesù vuole anche insegnarci a non giudicare ciò che gli altri fanno ed a concentrarci, invece, sul nostro modo di agire e sulla nostra personale relazione con DIO. La giustizia di DIO non equivale alla giustizia umana, ecco perché gli operai dell'ultima ora ricevettero la stessa paga degli altri; DIO dà a tutti la stessa opportunità, spetta a noi a non lasciarcela scappare ed a continuare di godere delle benedizioni del regno di DIO. Quindi non spetta a noi giudicare od invidiare gli altri, perché DIO valuta in base a cose che sono aldilà della nostra conoscenza ed è un donatore allegro e generoso. Non dobbiamo comportarci come fece il fratello del figliol prodigo, che presosi di gelosia nei confronti del padre e del fratello perduto tornato a casa e per il quale, il padre fece una grande festa, accusò quest'ultimo di essere ingiusto non accorgendosi che in realtà nulla gli era stato tolto.

Tutti noi figli di DIO possiamo fluire nell'amore e nelle benedizioni del Padre, in modo semplice senza bisogno di fare chissà quale tipo di preghiera, ma semplicemente abbandonandoci nelle braccia del Padre e liberandoci degli schemi mentali umani ed entrando nella mente di DIO, che ama al di sopra di ogni cosa. Perciò non viviamo nella gelosia, non pensiamo che DIO sia ingiusto e non andiamo a Lui presentando meriti ma andiamo al trono della grazia per ricevere gratuitamente, ringraziandolo del suo grande Amore. 

Tutti i figli di DIO sono operai della vigna che rappresenta l'umanità perduta e che DIO vuole attrarre a sé attraverso di noi e la nostra vita quando agiamo in semplicità, umiltà, in coerenza, giustizia e verità, con gioia e senza sentire stanchezza, così come si comportava l'apostolo Paolo che, nonostante le percosse che riceveva, continuava a pregare DIO che gli desse nuove forze per continuare a predicare il Vangelo del regno. Noi siamo preziosi e rari agli occhi di DIO perché egli stesso ha messo dentro di noi la sua preziosità. Amen. 

 a presto il resto del messaggio

 

 

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