CHIESA  CRISTIANA "PAROLA DELLA GRAZIA" ISPICA 

 

 

 

Predicatore: Pastore Rosario Spadaro

Atti 15:16 "Dopo queste cose, io ritornerò e riedificherò il tabernacolo di Davide che è caduto, restaurerò le sue rovine e lo rimetterò in piedi, 17 affinché il resto degli uomini e tutte le genti su cui è invocato il mio nome cerchino il Signore, dice il Signore che fa tutte queste cose".

1Cr 16:1 Portarono dunque l'arca di DIO e la collocarono in mezzo al tabernacolo che Davide aveva eretto per essa; poi offrirono olocausti e sacrifici di ringraziamento davanti a DIO. 2 Quando Davide ebbe finito di offrire gli olocausti e i sacrifici di ringraziamento, benedisse il popolo nel nome dell'Eterno; 3 quindi distribuì a tutti gli Israeliti, uomini e donne, a ciascuno di essi, una focaccia di pane, una porzione di carne e una schiacciata di uva passa. 4 Poi stabilì davanti all'arca dell'Eterno alcuni fra i Leviti a prestare servizio, per far ricordare, per ringraziare e per lodare l'Eterno, il DIO d'Israele: 5 Asaf il capo, Zaccaria il secondo dopo di lui, poi Jeiel, Scemiramoth, Jehiel, Mattithiah, Eliab, Benaiah, Obed-Edom e Jeiel. Essi suonavano arpe e cetre, mentre Asaf suonava cembali. 6 I sacerdoti Benaiah e Jahaziel invece suonavano del continuo la tromba davanti all'arca del patto di DIO. 7 In quel giorno Davide affidò per la prima volta ad Asaf e ai suoi fratelli l'incarico di cantare le lodi dell'Eterno.

La Bibbia parla di due tabernacoli e del Tempio; il primo fu costruito sul modello che DIO aveva mostrato a Mosè affinché offrissero i sacrifici e i sacerdoti potessero svolgere il loro compito a favore del popolo perché DIO perdonasse i loro peccati e manifestasse la sua clemenza per non distruggerlo quando si sviava.

Poi c’era il Tempio fatto in maniera monumentale sul progetto del tabernacolo di Mosè, in esso si ritrovava il cortile dei gentili, l’altare, la conca di rame e poi il santuario con il luogo santo e il santissimo separato dal velo.

L’altro tabernacolo è quello voluto da re Davide e che nasce dal desiderio di far salire a DIO una lode continua perché tutte le genti possano vedere la sua gloria e possano conoscere la sua grandezza e la sua potenza. Questo tabernacolo non aveva un velo di separazione ma attorno ad esso c’erano i cantori ed i suonatori che a turno si alternavano facendo salire una lode continua per stabilire la manifestazione della gloria di DIO, la Shekina.

Ancora oggi DIO vuole che sia alzata a Lui una lode incessante, affinché gli uomini sentano il bisogno di purificarsi e santificarsi dinanzi all’Eterno, per essere da Lui benedetti.

DIO vuole restaurare il tabernacolo in ognuno di noi per essere innalzato e santificato perché Lui abita fra le lodi del suo popolo.

Non a caso al versetto 4 di 1 Cronache 16 abbiamo letto che il tabernacolo fu voluto per ricordare, ringraziare e lodare l’Eterno. Anche noi dobbiamo ricordare che DIO è fedele alle sue promesse, che ci guarisce da tutte le malattie, che ci riempie della sua benignità ogni giorno e lo dobbiamo ringraziare sempre e lodarlo ricordando a noi stessi quello che Lui è. La lode fortifica la fede in DIO nel nostro cuore, riempiendolo di gioia e di dolcezza. E’ nella lode che DIO si manifesta a noi per darci conforto e consolazione e ci dice che per Lui nulla è impossibile; ricordandoci anche che Lui si prende cura di noi e dei nostri problemi per i quali ha già la soluzione.

La lode deve essere fatta con un cuore puro, precedentemente liberato da ogni amarezza e risentimento, libero da ipocrisia e mormorazione, da spiriti di giudizio e di condanna. Solo così la Shekina (la gloria di DIO) si manifesta in mezzo a noi. Ai tempi del tabernacolo di re Davide la Shekina era visivamente la fiamma blu saliva fra i cherubini, mentre questi lodavano. Davide ottenne la gloria perché si dispose a cercare il Signore con tutto se stesso, lasciando la sua dignità regale, spogliandosi di essa per innalzare il Signore, senza tener conto di quello che avrebbe pensato la moglie Mical. Oggi nelle chiese la gloria di DIO non è presente frequentemente, si è allontanata ma sta a noi cogliere le opportunità e trattenere Gesù per non lasciarlo andare, seguendo l’esempio dei discepoli sulla strada di Emmaus, quando Gesù stava andando oltre, come sta scritto in:

Luca 24:28 Come si avvicinavano al villaggio dove erano diretti, egli finse di andare oltre. 29 Ma essi lo trattennero, dicendo:<<Rimani con noi, perché si fa sera e il giorno è già declinato>>. Egli dunque entrò per rimanere con loro. 30 E, come si trovava a tavola con loro, prese il pane, lo benedisse e, dopo averlo spezzato, lo distribuì loro.

Da questi versetti comprendiamo che Gesù vuole stare con noi, in comunione con noi sempre, e desidera che siamo noi a trattenerlo. Dobbiamo stare attenti, però, a non manipolare la gloria di DIO quando scende in mezzo a noi; infatti la nostra lode deve far salire il profumo della nostra adorazione, dichiarando il nostro amore per DIO.

Marco 10:46 Giunsero così a Gerico. E come egli usciva da Gerico con i suoi discepoli e con una grande folla, un certo figlio di Timeo, Bartimeo il cieco, sedeva lungo la strada mendicando. 47 Or avendo udito che chi passava era Gesù il Nazareno, cominciò a gridare e a dire:<<Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!>>. 48 Molti lo sgridavano affinché tacesse, ma egli gridava ancora più forte:<<Figlio di Davide, abbi pietà di me!>>. 49 E Gesù, fermatosi, ordinò che lo si chiamasse. Chiamarono dunque il cieco dicendogli:<<Fatti animo, alzati, egli ti chiama!>>. 50 Allora egli, gettando via il suo vestito, si alzò e venne a Gesù. 51 E Gesù, rivolgendogli la parola, disse:<<Và, la tua fede ti ha guarito>>. E in quell’istante recuperò la vista e si mise a seguire Gesù per la via.

Al versetto 50 notiamo una analogia tra il mendicante cieco e re Davide. Entrambi prima di presentarsi dinanzi a DIO si spogliano delle loro vesti, cioè della loro dignità per essere poi rivestiti della dignità di DIO. Si sono liberati dei loro panni sporchi ovvero della vana dignità del mondo. Questo è quello che deve fare ognuno per poi potersi rivestire della dignità di figli di DIO.

Non dimentichiamoci anche che il grido del cieco, fermò Gesù. Questo ci fa comprendere che i violenti rapiscono il regno dei cieli, perché colgono l’occasione del passaggio di Gesù e non lo lasciano andar via.

Efesini 6:11 Rivestitevi dell’intera armatura di DIO per poter rimanere ritti e saldi contro le insidie del diavolo.

Rivestiamoci ma prima spogliamoci della nostra falsa e sporca dignità.

Colossesi 3:14 E sopra tutte queste cose, rivestitevi dell’amore, che è il vincolo della perfezione.

Rivestiamoci dell’amore di DIO, liberandoci del falso amore che non ci permette di amare i nostri nemici.

1 Pietro 5:5 Similmente voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. Sì sottomettetevi tutti gli uni agli altri e rivestitevi di umiltà, perché DIO resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili.

Rivestiamoci di umiltà quando lodiamo DIO, sempre.

Concludiamo la meditazione ricordando quanto sta scritto in Atti 15:DIO vuole restaurare nel nostro cuore e nella nostra vita, la sua pace e la sua gioia, ricordandoci che solo in Lui c’è speranza. Questo ci porterà il risveglio della nostra fede e la manifestazione della gloria di DIO in noi e nelle nostre chiese. Amen.  

 

 

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