CHIESA  CRISTIANA "PAROLA DELLA GRAZIA" ISPICA 

 

 

 

                                                                                                                                                                                                               Eso 12:1 L'Eterno parlò a Mosè e ad Aaronne nel paese d'Egitto dicendo: 2 «Questo mese sarà per voi il mese più importante, sarà per voi il primo dei mesi dell'anno. 3 Parlate a tutta l'assemblea d'Israele e dite: "Il decimo giorno di questo mese, ogni uomo prenda per se stesso un agnello, secondo la grandezza della famiglia del padre, un agnello per casa.

4 Se poi la casa è troppo piccola per un agnello, ne prenda uno in comune col più vicino di casa, tenendo conto del numero delle persone; voi determinerete la quantità dell'agnello necessario, in base a ciò che ognuno può mangiare. 5 Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, dell'anno; potrete prendere un agnello o un capretto. 6 Lo conserverete fino al quattordicesimo giorno di questo mese, e tutta l'assemblea del popolo d'Israele lo ucciderà sull'imbrunire.

 

Noi sappiamo che quando l’agnello veniva immolato, il sangue raccolto nel catino serviva per essere asperso sugli stipiti delle porte. L’agnello doveva essere mangiato tutto, tranne le ossa. Questo ci fa comprendere che la Parola di DIO va mangiata tutta perché DIO ci parla attraverso le Scritture.

Dobbiamo essere consapevoli che Lui ci parla direttamente mentre leggiamo la Parola con attenzione, dalla Genesi all’ Apocalisse.

La chiave di lettura del Vecchio Testamento è quella di leggerlo alla luce del Nuovo Testamento perché attraverso la legge DIO vuole farci comprendere che l’uomo ha bisogno di Gesù Cristo per essere salvato e che non può salvarsi da solo. C’è bisogno della grazia ed il sacrificio nel Vecchio Testamento preparava le persone a comprendere che c’era bisogno del sacrificio di qualcuno che era rappresentato da un animale sano e giovane, nel pieno del suo vigore, proprio come era Gesù che fu sacrificato all’età di 33 anni, nel pieno del suo vigore.

 

Giovanni 1:29 Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse:<<Ecco l’Agnello di DIO, che toglie il peccato del mondo!

 

Gesù è il sacrificio perfetto che doveva essere immolato per la salvezza dell’umanità intera. Nel Vecchio Testamento il sacerdote osservava la perfezione dell’animale da sacrificare che doveva essere perfetto e puro.

DIO ora guarda a Gesù che è il sacrificio perfetto e non guarda la nostra condizione che è piena di difetti ma guarda al fatto che noi crediamo nel sacrificio di Suo Figlio Gesù compiuto sulla croce.

Noi non meritiamo niente ma è DIO che vuole darci, nella sua infinita misericordia e bontà, una vita mancante di nulla, una vita gioiosa se viviamo secondo la sua Parola senza escludere nulla e senza aspettare di averne prima la rivelazione.

Il sacrificio cioè l’Agnello di DIO va mangiato tutto , manifestando l’amore anche nelle relazioni con gli altri, chiedendo a DIO l’aiuto per amare coloro che ci puntano il dito, che ci rendono la vita difficile e sono pieni di orgoglio.

Digiuno, preghiera, evangelizzazione sono tante le cose che dobbiamo fare per l’avanzamento del regno di DIO, non dando spazio alle accuse del nemico quando non siamo pronti a fare.

 

Giovanni 3:16 Poiché DIO ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. 17 DIO infatti non ha mandato il proprio Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma affinché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18 Chi crede in lui, non è condannato, ma chi non crede è già condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di DIO.

 

Chi non crede è già condannato ma chi crede è guardato da DIO attraverso il sacrificio perfetto (Gesù) e le sue preghiere saranno esaudite. Solo così ci sentiremo giustificati e ci sentiremo bisognosi delle compassioni e del perdono di DIO.

DIO ci vede come vede Suo Figlio Gesù e non ci vede come ci vediamo noi. Ecco perché dobbiamo entrare nella consapevolezza che abbiamo bisogno di cambiare, morendo a noi stessi ed essendo nutriti di Cristo, perché questo ci farà camminare nella fede e nella buona coscienza.

 

Matteo 21:22 E tutto ciò che chiederete in preghiera, avendo fede, lo otterrete>>.

 

Qui si parla della fede che noi dobbiamo avere riguardo al fatto che DIO guarda al sacrificio di Gesù e non noi perché quello che facciamo non sarà mai abbastanza.

DIO vuole che ci offriamo come sacrificio vivente dopo che ci nutriamo ogni giorno della Parola. Se amiamo a 360 gradi, allora stiamo ottemperando alla legge.

Abbiamo bisogno di prenderci cura di noi stessi ma anche degli altri. Se comprendiamo e riceviamo la rivelazione dell’amore di DIO saremo dei credenti vincitori.

Credenti consapevoli che pur facendo le cose per il regno, sono coscienti che non potranno mai meritare qualcosa da DIO con i loro sforzi, ma soltanto per la grazia di Sua essendo consapevoli del Suo amore.

A questo proposito abbiamo due esempi biblici nel Vangelo: gli apostoli Pietro e Giovanni. Entrambi erano pescatori, ascoltavano Gesù loro Maestro e Signore ed erano sempre insieme a Lui.

Ma uno, Pietro era convinto di essere più giusto degli altri e di amare Gesù più degli altri. Come leggiamo in:

 

Marco 14:31 Ma egli con più fermezza diceva:<<Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò affatto>>.

 

Luca 22:31 Il Signore disse ancora:<<Simone, Simone, ecco, satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano. 32 Ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai ritornato, conferma i tuoi fratelli>>. 33 Ma egli disse:<<Signore , io sono pronto ad andare con te tanto in prigione che alla morte>>. 34 Ma Gesù disse:<<Pietro, io ti dico che oggi il gallo non canterà, prima che tu abbia negato tre volte di conoscermi>>.

 

Qui Gesù si rivolge a Simon Pietro dicendogli che tutti quanti lo avrebbero abbandonato quando sarebbe stato crocifisso.

Nel versetto 33 si evince che Pietro credeva di essere superiore agli altri, più bravo più sapiente e più coraggioso degli altri, poiché si misurava con un metro sbagliato.

Ma la Parola di DIO dice che dobbiamo considerarci persone imperfette ed in via di formazione, al fine di tendere alla perfetta statura di Cristo.

Nel versetto 34 Gesù disse a Pietro che lo avrebbe rinnegato per ben tre volte; questo sarebbe accaduto poiché Pietro stava guardando a quello che lui faceva per DIO e non  alla grazia Sua.

 

Giovanni 20:2 Allora andò di corsa da Simon Pietro e dall’altro discepolo che Gesù amava e disse loro:<<Hanno tolto il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’abbiano posto>>.

 

Giovanni 21:7 Allora il discepolo che Gesù amava disse a Pietro:<<E’ il Signore>>. Simon Pietro udito che era il Signore, si cinse con la veste (perché era nudo) e si gettò in mare.

 

Giovanni 21:20 Or Pietro, voltatosi, vide che li seguiva il discepolo che Gesù amava, quello che durante la cena si era anche posato sul petto di Gesù e aveva chiesto:<<Signore, chi è colui che ti tradisce?>>.

 

Gesù vuole che noi poggiamo il nostro capo sul suo petto perché dobbiamo sentirci amati grandemente da Lui.

C’è un tempo in cui dobbiamo soffrire per renderci conto della sofferenza degli altri per poi poterli amare nel modo giusto.

 

1 Giovanni 4:18 Nell’amore non c’è paura, anzi l’amore perfetto caccia via la paura, perché la paura ha a che fare con la punizione, e chi ha paura non è perfetto nell’amore. 19 Noi lo amiamo, perché egli ci ha amati per primo.

 

La paura bussa sempre ma se abbiamo la rivelazione dell’amore perfetto che è Gesù, allora non avremo paura più.

DIO ci ama di un amore perfetto ecco perché non dobbiamo essere paurosi di finire in prigione o sulla croce, o di qualsiasi altra cosa.

Dichiariamo, quindi che siamo amati di un amore perfetto e che DIO si prende cura di noi e la paura non ha più forza su di noi.

 

Giovanni 19:26 Gesù allora, vedendo sua madre e presso di lei il discepolo che egli amava, disse a sua madre:<<Donna, ecco tuo figlio!>>. 27 Poi disse al discepolo:<<Ecco tua madre!>>. E da quel momento il discepolo l’accolse in casa sua.

 

Avrebbe potuto esserci anche Pietro assieme a Giovanni, se avesse avuto prima la rivelazione di essere amato da Gesù e che non si doveva misurare con gli altri.

Amen.

 

 

 

 

     

 

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