CHIESA  CRISTIANA "PAROLA DELLA GRAZIA" ISPICA 

 

 

 

 

Se vogliamo camminare con DIO, dobbiamo agire in fede, perché DIO è Amore ed agisce in fede. Perciò è importante verificare se la nostra fede sta funzionando, perché la fede produce frutti, poiché la Parola di DIO è sì ed amen, ed è generata dalla fede che è la dimostrazione visibile di cose che si sperano.

 

EBREI 11:6  Ora senza fede è impossibile piacergli, perché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che egli è il rimuneratore di quelli che lo cercano.

 

DIO non può avere a che fare con le creature, anche se le ama tutte, se non credono alla Sua onnipotenza. DIO approva coloro che hanno capito cosa è la fede ed agisce in fede.

La vera fede è guardare a Cristo, a tutti i costi, esaltando Cristo anche nei momenti di prova.

 

MATTEO 24:14 E questo evangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo in testimonianza a tutte le genti, e allora verrà la fine».

 

Testimonianza significa rappresentare i fatti così come sono realmente accaduti. Quindi predicare il Vangelo in testimonianza avendo fede in Cristo Gesù, perché questo ci fa predicare la buona novella della salvezza, facendo ogni cosa per amore del Signore, a partire dai nostri gesti quotidiani, come nutrire bene il nostro corpo o farlo riposare a tempo opportuno, per poter servire bene il Signore ovunque ci troviamo.

Tutto questo nasce dallo stare nella presenza di DIO con tutto il nostro cuore, che ci permetterà di essere testimoni delle cose di DIO, trasmettendo le nostre emozioni mentre parliamo dell’amore di DIO e di Gesù.

 

GIOVANNI 9:19 E chiesero loro: «È questo il vostro figlio che voi dite esser nato cieco? Come mai ora ci vede?». 20 I suoi genitori, rispondendo loro, dissero: «Noi sappiamo che costui è nostro figlio e che è nato cieco, 21 ma come ora ci veda, o chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo; domandatelo a lui; egli è adulto, parlerà lui stesso di sé». 22 Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che se uno avesse riconosciuto Gesù come il Cristo, sarebbe stato espulso dalla sinagoga.

 

I genitori del figlio nato cieco, furono testimoni paurosi della verità dei fatti, rimandando i Farisei dal figlio per avere ulteriori chiarimenti sui fatti.

 

GIOVANNI 9:24 Essi dunque chiamarono di nuovo l'uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da' gloria a Dio; noi sappiamo che quest'uomo è peccatore». 25 Egli allora rispose e disse: «Se sia peccatore, non lo so; ma una cosa so, che prima ero cieco e ora ci vedo». 26 Gli chiesero di nuovo: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». 27 Egli rispose loro: «Io ve l'ho già detto e voi non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?».

 

Un vero testimone non ha paura di dire la verità, proprio come fece il cieco che aveva ricevuto la guarigione, non temendo le conseguenze della sua testimonianza.

 

GIOVANNI 9:35  Gesù seppe che l'avevano cacciato fuori e, trovatolo, gli disse: «Credi tu nel Figlio di Dio?». 36 Egli rispose e disse: «Chi è, Signore, perché io creda in lui?». 37 E Gesù gli disse: «Tu l'hai visto; è proprio colui che ti sta parlando». 38 Allora egli disse: «Io credo, Signore»; e l'adorò. 39 Poi Gesù disse: «Io sono venuto in questo mondo per fare un giudizio, affinché quelli che non vedono vedano e quelli che vedono diventino ciechi».

 

Il cieco divenuto vedente, non aveva ancora conosciuto chi fosse il suo guaritore e Gesù si rivelò ed egli credette.

Stiamo attenti a coloro che si sentono più spirituali degli altri e non imitiamoli, ma manteniamoci umili, sapendo che è DIO colui che ci innalza e non noi.

La fede più importante non è quella che sta nel prendere le benedizioni ma soprattutto per ubbidire a DIO.

Infatti siamo tutti chiamati a fare la Sua volontà.

Lo Spirito Santo ci permette di usare la fede per la salvezza e di essere testimoni di Gesù, essendo disposti anche a morire per la testimonianza, non avendo paura nel farlo, così come fecero invece i genitori del cieco guarito.

Chi agisce in fede è colui che è fedele nell’ubbidire a DIO, così come fece il centurione romano che sapeva come funziona l’autorità.

Stiamo attenti perciò, a quello di cui ci nutriamo spiritualmente, perché la bocca parla dall’abbondanza del cuore e porta a creazione di situazioni spirituali.

Ricordiamoci del popolo ebraico quando uscì dall’Egitto ed andò nel deserto, di quando DIO disse a Mosè di mandare dodici persone ad esplorare il territorio che DIO aveva assegnato al Suo popolo.

Dieci di costoro si fermarono davanti alle mura, vedendo i giganti, dimenticando ciò che DIO aveva fatto per liberarli dalla schiavitù in Egitto.

Questo ci insegna che non dobbiamo mai dimenticare ciò che Lui ha fatto per noi, e quando siamo nella prova, stiamo attenti ad entrare in compagnia dell’incredulità, perché questo ritarda il raggiungimento delle promesse di DIO, così come accadde al popolo ebraico che invece di 40 giorni, rimase nel deserto per 40 anni perché permisero al diavolo di portarli all’incredulità.

Questo provocò come conseguenza che la prima generazione morì nel deserto e che la seconda entrasse nella terra promessa all’età di 40 anni.

Questo ci fa comprendere che siamo liberi di scegliere di credere o non credere in DIO, ma che non siamo liberi di scegliere le conseguenze che derivano dalla nostra incredulità.

Quindi la compagnia della fede è l’ubbidienza.

 

1 RE 17:1 Elia, il Tishbita, uno degli abitanti di Galaad, disse ad Achab: «Com'è vero che vive l'Eterno, il DIO d'Israele, alla cui presenza io sto, non ci sarà né rugiada né pioggia in questi anni, se non alla mia parola». 2 Poi la parola dell'Eterno gli fu indirizzata, dicendo: 3 «Vattene da qui, volgiti verso oriente e nasconditi presso il torrente Kerith, che si trova a est del Giordano. 4 Tu berrai al torrente e io ho comandato ai corvi che ti diano da mangiare là».

 

Il re Achab non credette alle parole di Isaia perché il suo cuore, ormai, era indurito e prostrato al dio Baal.

Quando decidiamo di servire ed ubbidire a DIO, il diavolo è determinato più che mai ad attaccarci, ma se rimaniamo ubbidienti a DIO, sarà Lui a proteggerci dal nemico.

 

1 RE 17:9 «Lèvati e va' a stabilirti a Sarepta dei Sidoni, perché là ho ordinato a una vedova di provvederti da mangiare». 10 Egli dunque si levò e andò a Sarepta; come giunse alla porta della città, ecco lì una vedova che raccoglieva legna. Egli la chiamò e le disse: «Va' a prendermi un po' di acqua in un vaso, perché possa bere». 11 Mentre essa andava a prenderla, la chiamò e disse: «Portami anche un pezzo di pane». 12 Ella rispose: «Com'è vero che vive l'Eterno, il tuo DIO, pane non ne ho, ma solo una manciata di farina in un vaso e un po' di olio in un orcio; ed ora sto raccogliendo due pezzi di legna, per andare a prepararla per me e per mio figlio; la mangeremo e poi moriremo». 13 Elia le disse: «Non temere; va' e fa' come hai detto, ma fanne prima una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne farai per te e per tuo figlio. 14 Poiché così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: "Il vaso della farina non si esaurirà e l'orcio dell'olio non diminuirà, fino al giorno che l'Eterno manderà la pioggia sulla terra"». 15 Così ella andò e fece secondo la parola di Elia; e mangiarono lei, Elia e la sua famiglia per parecchio tempo. 16 Il vaso della farina non si esaurì e l'orcio dell'olio non calò, secondo la parola che l'Eterno aveva pronunciato per mezzo di Elia.

 

DIO fa le cose perfette, anche se a noi sembra strano ciò che Lui ci comanda di fare. Sia Elia che la vedova ubbidirono senza mormorare e DIO potette operare miracoli, ed ogni giorno l’Eterno aggiungeva l’olio e la farina che si andavano consumando, perché DIO  è colui che si prende cura dei nostri bisogni ogni giorno, se noi siamo disposti ad ubbidirgli ed a camminare alla Sua presenza. Amen.

 

 

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