CHIESA  CRISTIANA "PAROLA DELLA GRAZIA" ISPICA 

 

 

 

Col 3:2 Abbiate in mente le cose di lassù, non quelle che sono sulla terra, 3 perché voi siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio. 

Prov.29:18 Quando non c'è visione profetica il popolo diventa sfrenato, ma beato chi osserva la legge.

 

La nostra mente può contenere pensieri, immagini, sogni, ma bisogna che siano inerenti alle cose di lassù, poiché tutto ciò che ha a che fare con le cose di quaggiù sono le cose momentanee, che presto passano. Sono come un bellissimo fiore, al quale possiamo dare un valore ma non un grandissimo valore, poiché il fiore dura poco, al massimo 7-8 gg. Spesso diamo quindi troppo valore a qualcosa che dura poco e trascuriamo le cose che invece hanno grande importanza come la nostra vita, i nostri familiari, i nostri amici e le persone che incontriamo; a tutto questo diamo poco valore ma ne diamo moltissimo alle cose materiali.

 

La visione profetica è vedere nell’invisibile, vedere il futuro di DIO, ovvero vedere il futuro di DIO per noi, per la chiesa. DIO è nel presente, ma il presente di DIO ingloba anche il passato ed il futuro. In DIO è sempre ora, perché Lui vede ciò che noi non vediamo. Noi guardiamo troppo al presente e siamo condizionati per il futuro, a causa del passato al quale appartengono le cose di quaggiù che sono negative e malvagie, oltre che ad essere vane.

DIO vede le cose in grande ma noi non riusciamo a vedere con la nostra mente naturale le cose grandi di DIO e questo paralizza la nostra vita quotidiana e ci rende sfrenati proprio come sta scritto nel proverbio su citato. Tutto questo ci porta a vivere una vita di routine che non contiene le cose di DIO perché non utilizziamo la mente di Cristo che è in noi. Gesù sapeva che la Sua vita aveva uno scopo, lo scopo di liberare i prigionieri, di guarire i malati, di portare ristoro agli afflitti, di dare da mangiare agli affamati ma soprattutto di morire per dare la Salvezza a tutti gli uomini che credono in Lui.

Il non avere la visione profetica, ci fa andare senza meta e ci fa vivere senza uno scopo.

Il popolo d’Israele non ha ricevuto la visione profetica con la quale DIO aveva dato loro la terra promessa di Canaan in cui scorreva latte e miele, perché essi si fermarono dinanzi alla montagna e rimasero a girovagare attorno ad essa per ben quarant’anni, a causa della loro incredulità sulla visione profetica. Soltanto Giosuè e Caleb rimasero vivi, dopo trascorsi i quarant’anni ed entrarono nella terra promessa perché rimasero fedeli nel credere alla visione profetica che DIO aveva dato loro.

Numeri 14:3 Perché l’Eterno ci conduce in questo paese per farci cadere di spada? Le nostre mogli e i nostri piccoli saranno preda del nemico. Non sarebbe meglio per noi ritornare in Egitto?>>.

Così parlano coloro che non credono o non riescono a vedere la visione profetica di DIO. Vedono solo una visione di distruzione perché guardano al passato e non si rendono conto di quanto DIO si prenda cura di ognuno, di quanto ami ciascuno e di quello che ha preparato cioè un futuro ed una speranza di vita abbondante.

Dobbiamo fidarci della Parola di DIO, perché afferma che il giusto vivrà per fede, altrimenti il giusto non arriverà a realizzare il progetto che DIO gli ha preparato.

Ebrei 13:8 Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno.

Gesù non è cambiato ed è per noi anche oggi. Perciò stiamo attenti a non essere come il popolo d’Israele che fu grandemente incredulo.

Numeri 20:2 Or mancava l’acqua per l’assemblea, per cui si radunarono contro Mosè e contro Aaronne. 3 Così il popolo contese con Mosè e gli parlò, dicendo:<<Fossimo morti quando morirono i nostri fratelli davanti all’Eterno! 4 Perché avete condotto l’assemblea dell’Eterno in questo deserto a morirvi, noi e il nostro bestiame?

Il popolo degli Ebrei prima pensò male di DIO e poi si mise contro Mosè ed Aaronne, dando loro la colpa dell’errare nel deserto per quarant’anni. Gli ebrei non si resero conto che la causa di tutto era proprio la loro incredulità alla visione profetica ed al fatto che pensavano troppo alle cose di quaggiù. Tutto questo li portò ad avere un atteggiamento malvagio nei confronti di Mosè e di Aaronne, e non permise loro di raggiungere la meta.

Avere una meta comporta fare dei passi, delle azioni per giungere alla meta stessa, allenandosi ogni giorno, proprio come fanno gli atleti sportivi che vogliono battere un record. Chi non si fida, pensa solo a difendersi proprio come fece il popolo d’Israele che non riuscì a guardare verso la libertà ma restò nella schiavitù del passato.

Gesù è venuto per darci la libertà e la gioia di godere la vita eterna. Per noi la meta è la Gerusalemme celeste che è una cosa di lassù e non di quaggiù.

Immaginiamo di essere ciascuno di noi, conduttori di un autobus sul quale dobbiamo far salire le persone che incontriamo, perché essendo la nostra meta la Gerusalemme celeste, viviamo per le cose di lassù, e non per quelle di quaggiù che appartengono a questo mondo che continua a girare vorticosamente ed in cui il tempo corre velocemente. Come conduttori di questo tipo di autobus, non possiamo fermarci a guardare il panorama, ma dobbiamo solo fermarci per far salire le persone che aspettano la Salvezza.

Galati 2:20 Io sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e quella vita che ora vivo nella carne, la vivo nella fede del Figlio di DIO, che mi ha amato e ha dato se stesso per me.

Questa Scrittura ci fa comprendere quella contenuta nella Scrittura meditata all’inizio, cioè Colossesi 3:2-3. Quindi dobbiamo pensare all’eternità e non alle cose di quaggiù.

Non restiamo schiavi delle cose del mondo che ci fanno godere il panorama e ci fanno perdere di vista la meta della Gerusalemme celeste alla quale dobbiamo presentarci con le opere fatte con i talenti che DIO ci ha dato; DIO ci chiederà conto di quello che abbiamo fatto e se siamo stati di benedizione per gli altri.

Giovanni 14:1 <<Il vostro cuore non sia turbato; credete in DIO e credete in me. 2 Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, ve l’avrei detto; io vado a prepararvi un posto. 3 E quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi.

Gesù dice ai suoi discepoli cioè a noi, che non siamo di questa terra ma siamo di lassù, e Lui ci sta preparando un posto lassù che sarà in base a quello che abbiamo fatto in amore per gli altri, anche se alcuni hanno disprezzato il nostro operato.

Gesù è il Salvatore del mondo ma a noi spetta portare a Lui le persone. Questo devono fare i conduttori dell’autobus.

2 Cronache 7:14 se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia, prega, cerca la mia faccia e torna indietro dalle sue vie malvagie, io ascolterò dal cielo, perdonerò il suo peccato e guarirò il suo paese.

Pregare, digiunare, fare cordoglio dinanzi a DIO, per essere guidati nel fare l’opera alla quale ci ha chiamati, questo ci permetterà di giungere alla meta. Amen.

 

 

 

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