CHIESA  CRISTIANA "PAROLA DELLA GRAZIA" ISPICA 

 

 

 

Gen 16:1 Or Sarai, moglie di Abramo, non gli aveva dato alcun figlio. Ella aveva una serva egiziana di nome Agar.  

  2 Così Sarai disse ad Abramo: «Ecco, l'Eterno mi ha impedito di avere figli; deh, entra dalla mia serva; forse potrò avere figli da lei». E Abramo diede ascolto alla voce di Sarai.3 Sarai dunque, moglie di Abramo, dopo che Abramo aveva dimorato dieci anni nel paese di Canaan, prese la sua serva Agar, l'Egiziana, e la diede in moglie ad Abramo suo marito. 4 Ed egli entrò da Agar, che rimase incinta; ma quando si accorse di essere incinta, guardò la sua padrona con disprezzo. 5 Allora Sarai disse ad Abramo: «La responsabilità per l'offesa fattami ricada su di te. Sono stata io a darti nelle braccia la mia serva; ma da quando si è accorta di essere incinta mi guarda con disprezzo. L'Eterno sia giudice fra me e te». 6 Abramo rispose a Sarai: «Ecco, la tua serva è in tuo potere; fa' di lei ciò che ti pare». Sarai allora la trattò duramente, ed ella fuggì dalla sua presenza.

Abbiamo bisogno di rinnovare la nostra mentalità, ogni giorno perché per troppo tempo abbiamo avuto un modo di ragionare che non fa parte della mente di Cristo; un ragionamento umano che ci ha portato a trovare da soli la soluzione ai nostri problemi, con soluzioni che DIO non approverebbe mai. Perciò abbiamo bisogno dell’intervento dello Spirito Santo che con martello e scalpello rimodella e rinnova la nostra mente.

Nel brano di Genesi che apre questa meditazione, si rinnova la storia di Adamo ed Eva che erano sempre attratti dall’albero della conoscenza i cui frutti DIO aveva loro proibito di mangiare. Ma Eva disobbedì trascinando anche Adamo nella disobbedienza, cosicché entrambi sperimentarono la paura, la vergogna ed il dolore, e subito dopo manifestarono l’attitudine tipica dell’essere umano che è quella di scaricarsi la colpa a vicenda l’uno l’altra e poi anche su DIO. Questo è quello che ancora oggi facciamo dando tutta la responsabilità a DIO per i guai in cui ci troviamo, non tenendo conto della nostra disobbedienza.

Anche Sarai diede la colpa a DIO per non aver avuto figli (come si legge al versetto 2) ed ella stessa provvide la soluzione umana servendosi del marito Abramo e della serva Agar; da quest’ultima nacque Ismaele, capo del popolo arabo che ancora oggi provoca dolore ai cristiani.

Come Adamo ed Eva, anche Abramo e Sarai si scaricarono le responsabilità tra di loro e diedero la colpa a DIO per quanto era accaduto, non tenendo conto affatto della volontà dell’Eterno ma addirittura chiamandolo come giudice fra di loro.

Questo ci insegna che dobbiamo aspettare l’iniziativa dello Spirito Santo perché questo ci eviterà sofferenza, perché DIO sa come fare e quando realizzarlo.

Inoltre, Abramo sbagliò una seconda volta quando lasciò la serva Agar nelle mani della moglie poiché la vendetta della moglie Sarai fu talmente dura e feroce che fece scappare lontano Agar. Da questo possiamo trarre l’insegnamento che la disobbedienza a DIO apre la porta al nemico, il quale distrugge le relazioni fra le persone rubando loro anche la pace.

Bisogna agire in ubbidienza a DIO, aspettando la Sua soluzione ed assumendosi ciascuno le proprie responsabilità. Questo è quello che fece la donna che decise, assumendosi la responsabilità al contrario del marito, di dar da mangiare a Davide ed ai suoi fedelissimi, mentre erano inseguiti da re Saul. Quella donna salvò se stessa e la sua famiglia e divenne moglie di Davide dopo che il marito morì per mano dell’Eterno, perché si era rifiutato di dare da mangiare a Davide ed ai suoi uomini.

Gesù stesso è l’esempio perfetto dell’ubbidienza a DIO, quando la madre gli chiede di intervenire nelle nozze di Cana, come sta scritto in:

Giovanni 2:4 Gesù le disse:<<Che cosa c’è tra te e me, o donna? L’ora mia non è ancora venuta>>. 5 Sua madre disse ai servi:<<Fate tutto quello che egli vi dirà>>.

Quando Gesù dice che l’ora sua non è ancora venuta, alla madre  sta dicendo che non spetta a Lui decidere quando intervenire ma che aspetta l’iniziativa dello Spirito Santo e che sarà quest’ultimo a dirgli anche come fare, che poi di fatto è quello che è avvenuto.

Quindi questo ci insegna che dobbiamo aspettare l’iniziativa dello Spirito Santo ed assumerci le nostre responsabilità. Oggi sia nel mondo che nelle chiese c’è disordine perché nessuno vuole assumersi le proprie responsabilità ma delega agli altri e non riconosce le proprie colpe. Questo non significa che si deve vivere con i sensi di colpa ma significa che bisogna portarli a DIO prendendosi le proprie responsabilità e cercando di non rifare gli stessi errori perché altrimenti il nemico prenderà territorio nella nostra vita, come leggiamo in:

Proverbi 28:13 Chi copre le sue trasgressioni non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia.

1 Giovanni 1:9 Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità.

Analizziamo ora Abramo e suo nipote Lot. Entrambi furono visitati dall’Angelo di DIO e furono trovati in posizioni diverse, Abramo era davanti alla sua tenda mentre Lot era davanti alle porte della città, ovvero il primo si occupava della famiglia mentre il secondo non se ne occupava ma pensava solo agli affari. Entrambi avevano una famiglia ma solo Abramo si assumeva le sue responsabilità. Molte famiglie sono allo sbando perché i genitori non si occupano della famiglia come dovrebbero.

Morto Mosè, DIO affida, la responsabilità che lui aveva, a Giosuè che lo aveva servito fedelmente. Questo perché se ci assumiamo la responsabilità che DIO ci affida, l’Eterno sarà accanto a noi e ci guiderà sostenendoci proprio come sta scritto in:

Giosuè 1:1 Dopo la morte di Mosè, servo dell’Eterno, avvenne che l’Eterno parlò a Giosuè, figlio di Nun, ministro di Mosè, e gli disse: 2 <<Mosè, mio servo, è morto; or dunque alzati, passa questo Giordano, tu e tutto questo popolo, verso il paese che io do loro, ai figli d’Israele. 3 Io vi ho dato ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà, come ho detto a Mosè.

5 Nessuno ti potrà resistere tutti i giorni della tua vita; come sono stato con Mosè, così sarò con te; io non ti lascerò e non ti abbandonerò.

Questo è la garanzia che DIO dà ad ogni cristiano che vuole ubbidire alla Sua volontà. Perciò dobbiamo cambiare urgentemente la nostra mentalità, non mollare ma restare nella nostra responsabilità. DIO ci ha affidato il grande mandato a predicare il Vangelo ai perduti, questo è lo scopo per cui siamo stati chiamati, quindi santifichiamoci e DIO sarà la nostra guida.

Combattiamo lo spirito di pigrizia e di orgoglio, rivestiamoci di umiltà e saremo in grado di servire l’Eterno, cambiando anche la nostra mentalità. Poi sarà DIO a fare tutto il resto. Amen.   

   

 

 

 

 

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