CHIESA  CRISTIANA "PAROLA DELLA GRAZIA" ISPICA 

 

 

 

                                                                                                                                                                                                                     

Mt 12:10 ed ecco, vi era un uomo che aveva una mano secca. Ed essi domandarono a Gesù, per poterlo poi accusare: «È lecito guarire qualcuno in giorno di sabato?». 11 Ed egli disse loro: «Chi è l'uomo fra voi che avendo una pecora, se questa cade in giorno di sabato in una fossa, non la prenda e non la tiri fuori?

12 Ora, quanto vale un uomo più di una pecora! È dunque lecito fare del bene in giorno di sabato?». 13 Allora egli disse a quell'uomo: «Stendi la tua mano!». Ed egli la stese e fu resa sana come l'altra. 14 Ma i farisei, usciti fuori, tennero consiglio contro di lui, del come farlo morire. 15 Ma Gesù, conoscendo ciò, si allontanò di là; grandi folle lo seguirono, ed egli li guarì tutti, 16 e ordinò loro severamente di non dire chi egli fosse, 17 affinché si adempisse ciò che fu detto dal profeta Isaia che dice: 18 «Ecco il mio servo che io ho scelto; l'amato mio in cui l'anima mia si è compiaciuta. Io metterò il mio Spirito su di lui, ed egli annunzierà la giustizia alle genti. 19 Egli non disputerà e non griderà e nessuno udirà la sua voce per le piazze. 20 Egli non frantumerà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante, finché non abbia fatto trionfare la giustizia.

Gesù è stata l’unica persona che ha avuto in sé il perfetto senso dell’autorità e del rispetto di essa ma anche la persona più autorevole e più libera da condizionamenti sociali che ci sia mai stata sulla terra, motivata in tutto quello che faceva da un amore straordinario e perfetto verso i più deboli e gli emarginati. Proprio questo amore lo portava ad operare anche di sabato mentre le autorità religiose di quei tempi volevano che si rispettasse quel giorno quale momento di riposo assoluto. Ora, è vero che DIO abbia istituito il sabato come giorno nel quale l’uomo dovesse riposarsi dal lavoro e ristorare la sua anima, ma Gesù non stava lavorando bensì stava compiendo la missione affidatagli dal Padre.

In realtà i religiosi erano prigionieri dei loro stessi schemi mentali che gli facevano usare l’autorità per tenere il popolo sotto il loro dominio e per mettere in mostra se stessi.

Gesù non lavorava ma compiva ogni giorno la sua missione che era una risposta allo stimolo del cuore messogli dal Padre, al fine di mostrare la grandezza di DIO e la Sua fedeltà.

Il governo del Regno di DIO è stabilito dalla legge dell’Amore che manifesta l’azione di DIO che viene in soccorso ai bisogni dell’uomo.

Gesù ha steso la sua mano sull’uomo dalla mano secca e lo ha guarito, ma così facendo ha rotto il sistema di questo mondo ed ha provocato l’ira dei religiosi fino al punto che questi meditarono di ucciderlo, dopo averlo anche minacciato.

Questo mondo, infatti, usa le minacce e le intimidazioni per costringerci a restare sottomessi al sistema ma Gesù con la sua autorità ha stabilito che non esiste giorno in cui si possa smettere di portare le persone alla salvezza ed in quel giorno oltre all’uomo dalla mano secca, guarì anche la folla che gli era attorno.

Gesù è sempre pronto a tenderci la sua mano per farci uscire dal fosso quando vi cadiamo ma spesso noi gridiamo a Lui non per chiedere aiuto ma per accusarlo di aver permesso che cadessimo nel fosso.

Matteo 23:1 Allora Gesù parlò alle folle e ai suoi discepoli, 2 dicendo:<<Gli scribi e i farisei siedono sulla cattedra di Mosè. 3 Osservate dunque e fate tutte le cose che vi dicono di osservare; ma non fate come essi fanno, poiché dicono ma non fanno. 4 Legano infatti pesi pesanti e difficili da portare, e li mettono sulle spalle degli uomini; ma essi non li vogliono smuovere neppure con un dito. 5 Fanno tutte le loro opere per essere ammirati dagli uomini; allargano le loro filatterie e allungano le frange dei loro vestiti.

La motivazione dei religiosi è quella di mettersi in mostra per innalzare se stessi e non quella di rispondere ai bisogni dei deboli mentre i veri servi di DIO sono quelli che hanno la motivazione di aiutare e mostrano il vero volto di Gesù.

Luca 13:16 Non doveva quindi essere sciolta da questo legame, in giorno di sabato, costei che è figlia di Abrahamo e che satana aveva tenuta legata per ben diciotto anni?>>.

Lo scopo di Gesù è quello di dare libertà alle persone oppresse, di guarire le persone malate, e questo è anche quello che dobbiamo fare anche noi passando all’azione e dichiarando di non appartenere al sistema dei religiosi ma operando come operava Gesù per portare le persone a riconciliarsi con il Padre.

Chi perde nel cuore l’amore di DIO, cade nel fosso ed ha bisogno di essere rialzato. Anche il paralitico di Betesda era caduto nella fossa del ragionamento che gli faceva dire che non aveva speranza di guarigione perché non aveva modo di andare a bagnarsi nella piscina di Betesda, ma Gesù lo guarì all’istante, facendo comprendere quale sia lo scopo della sua venuta ovvero liberare gli uomini dalle infermità, dal dolore, dalla disperazione, dalla maledizione e da qualsiasi altra cosa possa affliggerli.

Quando cadiamo nel fosso, Gesù ci tende una mano per farci uscire offrendoci il suo amore, il suo perdono, la sua comprensione e nello stesso tempo ci esorta a non dimenticare come siamo caduti.

Apocalisse 2:4 Ma io ho questo contro di te: che hai lasciato il tuo primo amore. 5 Ricordati dunque da dove sei caduto, ravvediti e fa le opere di prima; se no verrò presto da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto, se non ti ravvedi.

Gesù ci sta dicendo di fare le opere di prima cioè le cose fatte con la motivazione dell’amore verso gli altri, che è quella di DIO. Gesù è sempre pronto a darci una seconda possibilità quando cadiamo nel fosso. Sta a noi non seppellire le persone nel fosso ma aiutarle ad uscirne fuori, perché chi non ama è sua volta nella fossa.

1 Corinzi 13:1 Quand’anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non ho amore, divento un bronzo risonante o uno squillante cembalo. 2 E se avessi il dono di profezia, intendessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede da trasportare i monti, ma non ho amore, non sono nulla. 3 E se spendessi tutte le mie facoltà per nutrire i poveri e dessi il mio corpo per essere arso, ma non ho amore, tutto questo niente mi giova. 4 L’amore è paziente, è benigno; l’amore non invidia, non si mette in mostra, non si gonfia, 5 non si comporta in modo indecoroso, non cerca le cose proprie, non si irrita, non sospetta il male; 6 non si rallegra dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità, 7 tollera ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. 8 L’amore non viene mai meno; ma le profezie saranno abolite, le lingue cesseranno e la conoscenza sarà abolita, 9 perché conosciamo in parte e profetizziamo in parte. 10 Ma quando sarà venuta la perfezione, allora quello che è solo parziale sarà abolito. 11 Quand’ero bambino, parlavo come un bambino, avevo il senno di un bambino, ragionavo come un bambino; quando sono diventato uomo, ho smesso le cose da bambino. 12 Ora infatti vediamo come per mezzo di uno specchio, in modo oscuro, ma allora vedremo faccia a faccia; ora conosco in parte, ma allora conoscerò proprio come sono stato conosciuto. 13 Ora dunque queste tre cose rimangono: fede, speranza e amore; ma la più grande di esse è l’amore.

Senza amore ogni opera che facciamo è inutile. Amare i deboli, i fragili, gli indifesi con la motivazione dell’Amore di DIO  e non con la motivazione dell’amore per noi stessi.

L’amore è paziente e sopporta per questo abbiamo bisogno di crescere nell’Amore di DIO per vedere le cose nella giusta posizione. Amen.

 

 

  

 

 

 

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