CHIESA  CRISTIANA "PAROLA DELLA GRAZIA" ISPICA 

 

 

 

                                                                                                                                                                                                                     

1Pietro 2:9 Ma voi siete una stirpe eletta, un regale sacerdozio, una gente santa, un popolo acquistato per Dio, affinché proclamiate le meraviglie di colui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua mirabile luce; 10 voi, che un tempo non eravate un popolo, ma ora siete il popolo di Dio; voi, che non avevate ottenuto misericordia, ma ora avete ottenuto misericordia.

 

Importante e fondamentale è conoscere se stessi, conoscere gli altri e farsi conoscere dagli altri, come faceva Gesù il quale voleva che tutti sapessero che Egli era il messia che il mondo aspettava.

Nel versetto su citato si fa riferimento proprio al fatto di conoscere noi stessi e tramite l’apostolo Pietro, DIO ci dice quale sia la nostra vera identità: siamo una stirpe eletta, siamo figli del DIO Altissimo, il Suo popolo che ha ottenuto misericordia in Cristo Gesù che ci ha acquistati a caro prezzo. Siamo il popolo che ha ottenuto il perdono dei peccati, ha ricevuto la natura di Gesù e siamo eletti in quanto scelti da DIO ed abbiamo risposto alla chiamata e scelto di camminare in ubbidienza all’ Eterno.

Per questo siamo dobbiamo mantenerci puri anche se viviamo in mezzo all’iniquità del mondo che tenta di corromperci ogni giorno. Perciò stiamo attenti alle cattive compagnie che corrompono i buoni costumi ed a ciò che esce dalla nostra bocca poiché anche questo è fonte di contaminazione.

Il diavolo tenta di rubarci quando diamo ascolto alle sue bugie piuttosto che ascoltare DIO. Infatti il diavolo non vuole che ascoltiamo l’Onnipotente perché sa che così diventiamo coscienti che DIO ci ha provveduto un futuro ed una speranza e ci ha perdonato i nostri peccati.

Siamo pellegrini su questa terra in attesa di raggiungere il luogo che Gesù ci ha preparato per ognuno di noi in cielo.

Ecco il motivo per cui il diavolo tenta in tutti i modi di far negare l’esistenza di DIO e della realtà spirituale, affinché l’uomo possa basarsi solo sui sensi naturali e neghi l’esistenza del diavolo stesso.

2 Samuele 9:1 Davide disse:<<E’ rimasto ancora qualcuno della casa di Saul, a cui io possa usare bontà per amore di Gionathan?>>. 2 Ora vi era un servo della casa di Saul, chiamato Tsiba, che fu fatto venire da Davide. Il re gli disse :<<Sei tu Tsiba?>>. Egli rispose:<<Servo tuo>>. 3 Il re poi domandò:<<Non c’è più nessuno della casa di Saul, a cui possa usare la bontà di DIO?>>. Tsiba rispose al re:<<C’è ancora un figlio di Gionathan, che ha i piedi storpi>>.4 Il re gli disse:<<Dov’è?>>. Tsiba rispose al re:<<E’ in casa di Makir, figlio di Ammiel, a Lodebar.5 Allora il re Davide lo mandò prendere dalla casa di Makir, figlio di Ammiel ,a Lodebar. 6 Così Mefibosceth, figlio di Gionathan, figlio di Saul, venne da Davide e si gettò sulla sua faccia, e si prostrò. Davide disse:<<Mefiboschet!>>. Egli rispose:<<Ecco il tuo servo!>>. 7 Davide gli disse:<<Non temere perché intendo usarti bontà per amore di Gionathan tuo padre; ti restituirò tutte le terre di Saul tuo antenato e tu mangerai sempre alla mia mensa>>. 8 Mefiboschet si prostrò e disse:<<Che cos’è il tuo servo, perché tu tenga conto di un cane morto come me?>>. 9 Allora il re chiamò Tsiba, servo di Saul, e gli disse:<<Tutto ciò che apparteneva a Saul e a tutta la sua casa, io lo do al figlio del tuo signore. 10 Tu dunque, assieme ai tuoi figli e ai tuoi servi, lavorerai per lui la terra e ne raccoglierai i prodotti, affinché il figlio del tuo signore abbia pane da mangiare; ma Mefiboschet, figlio del tuo signore, mangerà sempre alla mia mensa>>. Or Tsiba aveva quindici figli e venti servi. 11 Tsiba disse al re:<<Il tuo servo farà tutto ciò che il re mio signore comanda al suo servo. Quanto a Mefiboschet>>, disse il re,<<Egli mangerà alla mia mensa, come uno dei figli del re>>.

Non siamo più cani morti ma figli del re altissimo a cui non mancherà mai la sua guida, il suo pane (la Parola) di cui necessitano ogni giorno.

Mangiando tutti i giorni la parola di DIO ogni cristiano avrà la rivelazione di essere figli di DIO e potrà crocifiggere la carne ogni giorno e camminare nella verità e nella giustizia dell’Eterno.

Non cadiamo nella trappola di valere quanto gli altri pensano di noi, perché mentre loro guardano l’esteriore, DIO guarda i cuori perché giudica in base alle intenzioni del cuore (come ad es. re Davide). Noi siamo figli autorevoli acquistati da DIO per manifestare le meraviglie Dell’Eterno.

2 Corinzi 2:11 affinchè non siamo sopraffatti da satana, perché noi non ignoriamo le sue macchinazioni.

Non ascoltiamo le bugie del nemico che ci vengono dette attraverso le persone più care a noi, per far venire meno la nostra fede.

Filippesi 4:13 Io posso ogni cosa in Cristo che mi fortifica.

Possiamo ogni cosa non per la nostra potenza ma per quella di DIO. Così possiamo guarire gli infermi come Gesù ci ha comandato di fare.

Gesù ci ha dato dei segni come sta scritto in Marco 16, attraverso i quali gli altri ci riconosceranno e vedranno che Gesù e lo Spirito Santo sono con noi.

Giovanni 13:35 Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri>>.

Il segno più importante è avere amore sincero gli uni per gli altri, chiedendo perdono a DIO anche per i peccati degli altri e non mettendoli in mostra.

Giovanni 14:11 Credetemi che io sono nel Padre e che il Padre è in me; se no, credetemi a motivo delle opere stesse.

Giovanni 3:2 Questi venne a Gesù di notte e gli disse:<<Maestro, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da DIO, perché nessuno può fare i segni che tu fai, se DIO non è con lui>>.

I segni fanno riconoscere che DIO è con noi se sono accompagnati dall’amore. Riconoscere gli altri è importante per sapere di chi ci possiamo fidare.

Matteo 7:16 Voi li riconoscerete dai loro frutti. Si raccoglie uva dalle spine o fichi dai rovi? 17 Così, ogni albero buono produce frutti buoni; ma l’albero cattivo produce frutti cattivi. 18 Un albero buono non può dare frutti cattivi, né un albero cattivo dare frutti buoni. 19 Ogni albero che non dà buon frutto è tagliato, e gettato nel fuoco. 20 Voi dunque li riconoscerete dai loro frutti. 21 Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22 Molti mi diranno in quel giorno: “Signore , Signore, non abbiamo noi profetizzato nel tuo nome, e nel tuo nome scacciato demoni e fatte nel tuo nome molte opere potenti?”. 23 E allora dichiarerò loro: “Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi tutti operatori d’iniquità”.

Se c’è amore DIO ci conosce ma senza amore ci chiamerà operatori d’iniquità. Guardiamo anche l’albero ed i suoi frutti, poiché l’albero che si è fatto innestare la parola di DIO dà buoni frutti, mentre chi vuole rimanere nella carnalità cioè restare un albero selvatico produrrà frutti cattivi e non onorerà DIO. Questi ultimi non vanno condannati ma bisogna pregare per loro ed amarli, affidandoli al Signore Gesù. Amen.

 

 

 

Accesso utenti