CHIESA  CRISTIANA "PAROLA DELLA GRAZIA" ISPICA 

 

 

 

                                                                                                                                                                                                                

Gen 12:1 Or l'Eterno disse ad Abramo: «Vattene dal tuo paese, dal tuo parentado e dalla casa di tuo padre, nel paese che io ti mostrerò. 2 Io farò di te una grande nazione e ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai una benedizione.

3 E benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà; e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra».4 Allora Abramo partì come l'Eterno gli aveva detto, e Lot andò con lui.

Gen 11:31 Poi Terah prese suo figlio Abramo e Lot, figlio di Haran, cioè il figlio di suo figlio, e Sarai sua nuora, moglie di Abramo suo figlio, e uscirono insieme da Ur dei Caldei per andare nel paese di Canaan; ma giunti a Haran, vi si stabilirono.

Ogni persona è chiamata ad adempiere la volontà di DIO, ad essere luce, sale e specchio che riflette la misericordia dell’Eterno, ed essere anche persona che vive nella grazia e compie le opere che DIO ha preparato prima dell’inizio dei tempi, prima della creazione del mondo. DIO infatti, ci ha creati prima ancora di formare la terra, poi ci ha formato fisicamente impastando il fango della terra.

Quando nel versetto di Genesi 12:1 DIO disse ad Abrahamo di andare via dal suo paese intendeva lasciare l’ambiente ovvero la confusione del mondo che lo circondava.

DIO comandò ad Abrahamo di lasciare i suoi parenti perché quell’ambiente lo disorientava e non gli permetteva di ascoltare la Parola dell’Eterno, datosi anche che era conosciuto da tutti.

Camminare con DIO vuol dire anche essere liberi da tutti coloro che ci impediscono di camminare con Lui.

Genesi 11:31 Poi Terah prese suo figlio Abramo e Lot, figlio di Haran, cioè il figlio si suo figlio, e Sarai sua nuora, moglie di Abramo suo figlio, e uscirono insieme da Ur dei Caldei per andare nel paese di Canaan; ma giunti a Haran, vi si stabilirono.

Abramo viveva in una famiglia patriarcale in cui il padre Terah comandava, nonostante il figlio avesse già un’età avanzata, per questo Abramo dovette convincere il padre a prendere la decisione di partire e lasciare la città di Ur dei Caldei.

Abramo nella terra datagli da DIO visse come uno straniero ma rispettato da tutti. Questo perché DIO voleva far comprendere ad Abramo ed anche a noi che non bisogna essere troppo attaccati alle cose della terra perché esse ci impedirebbero di desiderare di andare con Gesù in cielo. Gesù stesso ci ha detto che tutto passa e che un giorno dovremo lasciare tutto e non porteremo nulla con noi.

Siamo pellegrini su questa terra ed in essa domiciliati ma aventi la residenza in cielo, nella Gerusalemme celeste che DIO ci ha preparato. Noi non siamo di questa terra, siamo solo dei missionari chiamati a diffondere la Parola di DIO.

Lasciare il paese è da intendersi anche come lasciare la cultura del paese dove viviamo.

Luca 4:21 Allora cominciò a dir loro:<<Oggi questa Scrittura si è adempiuta nei vostri orecchi>>. 22 E tutti gli rendevano testimonianza e si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca, e dicevano:<<Non è costui il figlio di Giuseppe?>>. 23 Ed egli disse loro:<<Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico cura te stesso”; tutto ciò che abbiamo udito essere avvenuto a Capernaum, fallo anche qui nella tua patria>>. Ma egli disse:<<In verità vi dico che nessun profeta è ben accetto nella sua patria>>.

Chi non ha una chiamata ministeriale ha comunque la chiamata ad aiutare e collaborare al ministero ed avrà anche l’unzione necessaria per cacciare i demoni, pregare per i malati, predicare il Vangelo. Per far ciò dobbiamo essere puri nel cuore, liberi da ogni sentimento malvagio, solo così l’unzione di DIO si attaccherà sul nostro corpo, come avveniva a Gesù. Ricordiamo a tal proposito l’episodio della donna dal flusso di sangue che fu guarita per fede, istantaneamente, dopo aver toccato un lembo della veste di Gesù. E’ lo stare alla presenza dello Spirito Santo che ci permette di riempirci di unzione e di stare nell’ubbidienza alla volontà di DIO.

L’unzione è per i fedeli ed è paragonata all’olio della lampada delle vergini avvedute.

Esodo 17:8 Allora venne Amalek a combattere contro Israele a Refidim. 9 E Mosè disse a Giosuè:<<Scegli per noi degli uomini ed esci a combattere contro Amalek; domani io starò sulla vetta del colle col bastone di DIO in mano>>. 10 Giosuè fece come Mosè gli aveva detto e combattè contro Amalek, mentre Mosè, Aaronne e Hursalirono sulla vetta del colle. 11 Or avvenne che, quando Mosè alzava la sua mano, Israele vinceva; quando invece abbassava la sua mano, vinceva Amalek . 12 Ma le mani di Mosè si erano fatte pesanti, così essi presero una pietra e gliela posero sotto, ed egli vi sedette sopra mentre Aaronne e Hur sostenevano le sue mani, l’uno da una parte, l’altro dall’altra; così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole. 13 Perciò Giosuè sconfisse Amalek e la sua gente, passandoli a fil di spada. 14 Poi l’Eterno disse a Mosè:<<Scrivi questo fatto in un libro, perché se ne conservi il ricordo, e fa’ sapere a Giosuè che io cancellerò interamente di sotto al cielo la memoria di Amalek>>. 15 Mosè costruì quindi un altare, al quale pose nome:<<L’Eterno è la mia bandiera>>; e disse: 16 <<La mano è stata alzata contro il trono dell’Eterno, e l’Eterno farà guerra ad Amalek di generazione in generazione>>.

Da questi versetti si evince che la sconfitta dei nemici è collegata alla preghiera d’intercessione.

Mosè in questo fu aiutato fisicamente da Aaronne ed Hur i quali contribuirono affinché l’unzione di Mosè fluisse fino ad avere la vittoria su Amalek.

L’unzione di Mosè fluì anche su Aaronne ed Hur che svolgevano un ministero di aiuto  collaborando con lui, non facendo di testa loro e non cercando onori per loro stessi.

Luca 9:23 Poi disse a tutti:<<Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua.

Galati 5:24 Ora quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e le sue concupiscenze.

Queste Scritture ci fanno comprendere che bisogna crocifiggere la nostra carne, ovvero morire a noi stessi e vivere in Cristo, se vogliamo ricevere l’unzione da DIO.

Giovanni 12:24 In verità, in verità vi dico:Se il granel di frumento caduto in terra muore, rimane solo; ma se muore, produce molto frutto.

Qui Gesù parla di se stesso che con la Sua morte ha prodotto la nascita di molti frutti che mostrano DIO ed attirano altri alla fede. I credenti sono chiamati ad essere ministri di riconciliazione tra i perduti e DIO, per far questo è necessario desiderare l’unzione dell’Eterno restando ubbidienti a Lui. Amen.

 

 

 

Accesso utenti