Con la parola “verso” presente nel titolo, in realtà stiamo parlando di “direzione” che ci porta alla terra promessa; arrivare, prima o dopo, dipende dal modo in cui stiamo camminando, se ci facciamo distrarre o meno lungo il cammino.
La terra promessa simboleggia le promesse che DIO ci ha fatto per far funzionare il nostro cammino qui sulla terra per essere discepoli del nostro Signore Gesù e servi, figli maturi,
che servono nel regno di DIO.
La chiamata è per tutti, ma ognuno di noi è chiamato a svolgere un determinato compito in una determinata area, non si parla solo di ministeri ma di servire DIO anche nella vita quotidiana, in ogni luogo dove ci troviamo.
ESODO 3:7 Poi l'Eterno disse: «Ho certamente visto l'afflizione del mio popolo che è in Egitto e ho udito il suo grido a motivo dei suoi oppressori, poiché conosco le sue sofferenze. 8 Così sono sceso per liberarlo dalla mano degli Egiziani e per farlo salire da quel paese in un paese buono e spazioso, in un paese dove scorre latte e miele, nel luogo dove sono i Cananei, gli Hittei, gli Amorei, i Perezei, gli Hivvei e i Gebusei.
Questa Scrittura ci parla di un territorio fisico estremamente fertile che per noi simboleggia una vita spirituale prospera.
GENESI 15:13 Allora l'Eterno disse ad Abramo: «Sappi per certo che i tuoi discendenti dimoreranno come stranieri in un paese che non sarà loro, e vi saranno schiavi e saranno oppressi per quattrocento anni. 14 Ma io giudicherò la nazione di cui saranno stati servi; dopo questo, essi usciranno con grandi ricchezze.
Il popolo ebraico rimase schiavo in Egitto per ben quattrocento anni e poi DIO lo liberò.
Similmente, anche se in modo diverso, anche noi stiamo vivendo in schiavitù, essendo diventati dipendenti della tecnologia che ci impone, ad esempio, l’uso del cellulare per fare moltissime cose. Questo porta molta distrazione e rallenta il nostro cammino spirituale. Sta a noi appropriarci delle promesse dell’Eterno, camminando nella giusta maniera cosicché saremo in grado di gestire quello che Lui ci affida, poiché saremo equipaggiati con la potenza dello Spirito Santo e l’unzione di DIO, restando sotto la Sua guida.
Il popolo d’Israele non entrò subito nella terra promessa ma dovette avere due tipi di battesimo: il primo, rappresenta il battesimo in acqua e fu quello in cui passò fra le acque del Mar Rosso che DIO aprì e che servì per farli uscire dal territorio egiziano della schiavitù ed il secondo per farli uscire dall’attitudine e mentalità da schiavi che avevano ancora nel loro cuore, che simboleggia l’inizio dell’attività di discepolato e ci ricorda il tempo in cui Gesù rimase nel deserto quaranta giorni durante i quali fu provato dal diavolo ma ne uscì ripieno di potenza dello Spirito Santo, nutrendosi di ogni parola che procede dalla bocca di DIO.
Il perché il popolo ebraico rimase quarant’anni nel deserto, lo leggiamo in:
NUMERI 11:4 E la marmaglia eterogenea che era tra il popolo, fu presa da grande bramosia; e anche i figli d'Israele ripresero a piagnucolare e a dire: «Chi ci darà carne da mangiare? 5 Ci ricordiamo dei pesci che in Egitto mangiavamo gratuitamente, dei cetrioli, dei meloni, dei porri, delle cipolle e degli agli. 6 Ma ora, l'intero essere nostro è inaridito; davanti ai nostri occhi non c'è nient'altro che questa manna».
Nel cuore degli Ebrei c’era ancora l’Egitto ed iniziarono a lamentarsi con Mosè per averli condotti fuori dall’Egitto, pur essendo lì stati schiavi. Non compresero la grande bontà di DIO.
Il lamento è una maledizione, un parlare male di chi ci ha dato un qualcosa gratuitamente, senza che lo meritiamo.
DIO aveva promesso il meglio per il Suo popolo, ma dovette aspettare 400 anni per uscire dal deserto non solo a causa della disubbidienza e mormorazione ma anche per permettere a DIO di sfrattare dalla terra promessa quei popoli che l’abitavano abusivamente e che vivevano in totale iniquità e perversione.
Come il popolo d’Israele anche noi spesso non comprendiamo il grande dono che DIO ci ha fatto, Suo Figlio Gesù per mezzo del quale siamo usciti dalla schiavitù di satana per diventare figli del DIO Altissimo, re e sacerdoti.
Più ci lamentiamo, più rallentiamo il nostro cammino verso la meta; se invece, siamo grati a DIO per quello che Lui ha fatto e fa, per noi ogni giorno, arriveremo prima alla meta.
Il lamento, anche se nasce da un bisogno, non porta a nulla e ci fa allungare il tempo per ricevere le promesse e le direttive da parte di DIO per la nostra vita.
DIO vuole da coloro che chiama, ubbidienza e gratitudine, non disubbidienza e lamentela.
NUMERI 11:11 Allora Mosè disse all'Eterno: «Perché hai trattato così male il tuo servo? Perché non ho io trovato grazia ai tuoi occhi, da porre il peso di tutto questo popolo su di me? 12 Sono forse stato io a concepire tutto questo popolo? O sono forse stato io a darlo alla luce, perché tu mi dica: "Portalo nel tuo grembo, come la balia porta il bambino lattante, fino al paese che tu hai promesso con giuramento ai suoi padri"?
Anche Mosè si lamentò con DIO e Lo accusò di averlo caricato di un grande peso, avendogli affidato un popolo dal collo duro. Ma l’Eterno non si offese, anzi …
NUMERI 11:13 Dove potrei trovare carne da dare a tutto questo popolo? Poiché continua a piagnucolare davanti a me, dicendo: "Dacci carne da mangiare!". 14 Io non posso da solo portare tutto questo popolo; è un peso troppo grave per me. 15 Se è questo il modo con cui mi vuoi trattare, ti prego, uccidimi subito, se ho trovato grazia ai tuoi occhi; ma non permettere che io veda la mia sventura!».
DIO e Mosè non avevano colpa per le scelte fatte dal popolo d’Israele che avendo ancora una mentalità da schiavi, vedevano ciò che avevano perso e non si accorgevano di quello che DIO aveva preparato per loro.
Quanto letto ci deve portare ad esaminarci ed a metterci in discussione, perché anche noi spesso siamo come quel popolo.
NUMERI 11:16 Allora l'Eterno disse a Mosè: «Radunami settanta uomini degli anziani d'Israele, conosciuti da te come anziani del popolo e come suoi funzionari; conducili alla tenda di convegno e là rimangano con te. 17 Io scenderò e là parlerò con te; prenderò quindi dello Spirito che è su di te e lo metterò su di loro, perché portino con te il peso del popolo, e tu non lo porti più da solo.
DIO, nella sua infinita bontà, non riprese Mosè ma gli diede un aiuto; 70 uomini come anziani spirituali che lo collaborassero. Inoltre, fu DIO stesso ad equipaggiarli spiritualmente per svolgere tale compito.
NUMERI 11:18 Quindi dirai al popolo: Santificatevi per domani, e mangerete carne, poiché avete pianto agli orecchi dell'Eterno, dicendo: "Chi ci darà carne da mangiare? Stavamo così bene in Egitto!". Perciò l'Eterno vi darà carne e voi ne mangerete. 19 E ne mangerete, non per un giorno, non per due giorni, non per cinque giorni, non per dieci giorni, non per venti giorni, 20 ma per un mese intero, finché vi esca dalle narici e vi faccia nausea, poiché avete rigettato l'Eterno che è in mezzo a voi e avete pianto davanti a lui, dicendo: "Perché mai siamo usciti dall'Egitto?"».
Se ci lamentiamo, possiamo anche ricevere ciò che stiamo chiedendo ma questo potrebbe rivelarsi una maledizione e ci potrebbe portare delle conseguenze negative, come l’essere umiliati.
Ecco perché dovremmo stare attenti a ciò che diciamo ed a ciò che riteniamo nel nostro cuore, perché questo determina il lamento od il ringraziamento verso DIO.
DEUTERONOMIO 8:2 Ricordati di tutta la strada che l'Eterno, il tuo DIO, ti ha fatto fare in questi quarant'anni nel deserto per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che c'era nel tuo cuore e se tu osserveresti o no i suoi comandamenti.
DIO riprese il Suo popolo alla conclusione dei 40 anni, quando il popolo stava per entrare nella terra promessa, esortandoli a non dimenticare ciò che era loro accaduto durante quel periodo passato. Il popolo fu umiliato perché doveva mettere da parte l’orgoglio, il giudizio, la condanna ed il mormorio.
Facciamo tesoro di questo insegnamento, per essere pronti ad ubbidire a DIO e fare quello che Lui ci dice. Imparare a dipendere da Lui poiché quello che Lui ci dice è giusto ed è a nostro vantaggio. Questo significa allinearci alla Sua Parola, non solo udendola ma anche ubbidendola, per essere anche portatori della buona novella attraverso la testimonianza della nostra vita sottomessa all’Eterno.
GIACOMO 4:7 Sottomettetevi dunque a Dio, resistete al diavolo ed egli fuggirà da voi.
Allinearsi alla Parola di DIO, farà fuggire le tenebre dalla nostra vita.
MATTEO 8:5 Quando Gesù fu entrato in Capernaum, un centurione venne a lui pregandolo, 6 e dicendo: «Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre grandemente». 7 E Gesù gli disse: «Io verrò e lo guarirò». 8 Il centurione, rispondendo, disse: «Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto; ma di' soltanto una parola, e il mio servo sarà guarito. 9 Perché io sono un uomo sotto l'autorità di altri e ho sotto di me dei soldati; e se dico all'uno: "Va'", egli va; e se dico all'altro: "Vieni", egli viene; e se dico al mio servo: "Fa' questo", egli lo fa». 10 E Gesù, avendo udite queste cose, si meravigliò, e disse a coloro che lo seguivano: «In verità vi dico, che neppure in Israele ho trovata una così grande fede.
Una grande fede è determinata da una grande sottomissione. Il centurione romano aveva compreso questo ed aveva riconosciuto veramente chi Gesù fosse, poiché anche lui era sottomesso alle autorità come Gesù lo era con il Padre.
Perciò, DIO non ci affiderà dei compiti se ancora non siamo pronti a gestirli. Inoltre, Egli inizia con l’affidarci piccole cose perché, se saremo fedeli ad esse, saremo poi fedeli anche nelle grandi; il tutto però è determinato dal nostro grado di ubbidienza e sottomissione a Lui.
MARCO 9:23 E Gesù gli disse: «Se tu puoi credere, ogni cosa è possibile a chi crede».
Ricordiamoci che chi crede è umile e sottomesso e riceve le promesse di DIO. Amen.